giovedì, agosto 31, 2006

Rione Bianco VS Rione Nero

Eheheheh...questo post è dedicato esclusivamente al mio amico 'zzo che usa smodatamente il termine spocchioso...l'altra sera abbiamo quasi discusso sulla quantità di palii vinti dai nostri rispettivi rioni negli anni ('zzo è del bianco, io sono del nero): ebbene, compreso l'ultimo Palio 2006 vinto dal Rione Nero (:-) conduce come numero complessivo al primo posto il Rione Rosso (27), al secondo il Nero (13), al terzo il Bianco (6), al quarto il Verde (5) e all'ultimo posto il Giallo (1). Per quanto riguarda le Bigorde d'Oro: 3 il Bianco, 2 il Nero, 2 il Rosso, 2 il Verde e 0 il Giallo (dati aggiornati al 2005).


Ora, senza elencare tutte le specialità, fino al 2005 il Bianco ha vinto ben 24 gare di sbandieratore singolo (contro 7 del Nero e 4 del Rosso); 24 Gare di sbandieratori a coppia (contro 9 del Nero e 6 del Verde); 19 Piccole squadre (contro le 6 del Nero e le 4 del Rosso); 22 Grandi Squadre (contro 7 del Nero e 3 del Verde); 15 premi per la squadra musici (contro i 6 del Nero -l'ultima è di quest'anno- e nessun altro rione ha vinto mai).

Bella 'zzo, se avessimo scommesso mi dovresti pagare una serata di zicchi...;-)

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mercoledì, agosto 23, 2006

Il nodo alla cravatta

Questo intervento dovevo inserirlo da tempo e lo dedico al mio amico Antonio che, come me, ogni tanto si trova ad avere a che fare con matrimoni, battesimi o semplicemente uscite un po' più importanti delle solite fra settimana. A parte il fatto che ormai sono diventato grandicello per andare sempre in giro vestito come un nigga, mi sembra una buona cosa sapersi annodare una cravatta...oltre a sapere come ci si comporta a tavola...sapete, facendo il cameriere ho imparato molte cose sul comportamento della gente al ristorante e la mia conclusione è che in genere si incontrano un sacco di cafoni...del quale, in tutta franchezza, anch'io ho fatto parte in passato. Comunque: ecco qui di seguito un'immagine d'aiuto per il nodo più semplice in assoluto: il nodo piccolo, ovvero molto facile da realizzare. "E' un nodo piccolo e pertanto si adatta alle cravatte spesse (per esempio, in seta tessuta) e ai colli stretti. Attenzione a non dimenticare di rivoltare di 180 gradi una parte della cravatta..."


Basta andare a spulciare nei seguenti siti per trovare altri nodi, più complessi e pertanto, più signorili:

- Nodi di cravatta.com
- "Il nodo della cravatta"

A presto a tutti i neo-adulti come me!

Alex aka da ex superbo a neo super-boh!

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Newseum: in cerca di prime pagine














Segnalo velocemente questo sito molto interessante, ma soprattutto utile (almeno per come la penso io), si tratta di
Newseum.org ovvero: ci andate e cercate il continente di interesse, poi il paese corrispettivo e cliccando su uno dei tanti puntini arancioni (che possono essere ingranditi a piacere) salta fuori la prima pagina del quotidiano stampato in quella città giorno per giorno! Il sito è aggiornato quotidianamente e non ha archivi a disposizione, nel senso che ha stipulato un contratto con i quotidiani di mezzo mondo in modo da poterne pubblicare le prime pagine ogni giorno senza detenerne i diritti. Solamente in caso di fatti molto gravi e importanti (vedi lo Tsunami o le tragedie legate al terrorismo nel mondo) è possibile reperire anche a posteriori tutte le prime pagine pubblicate...altre info le trovate sui loro FAQ.

L'agenzia, americana per la cronaca, nasce nel 1997 con l'intento di mettere in pratica sul serio il primo emendamento, secondo cui nessuno può essere privato dell'informazione e della libera stampa. Molto interessante, andateci.

Ringazio Nancy per la segnalazione!

sabato, agosto 19, 2006

AAC, MP3, MPEG

Continuo col piccolo seminario sull'etimologia dei termini tecnologici del nuovo millennio. Stavolta si parla di formati audio...chiunque scarichi mp3 si suppone sappia che la sua compressione è superiore al .wav...e che il .wav per PC è il corrispettivo del .aiff per Mac...ma che entrambi possono essere convertiti in mp3. Fin qui ci siamo. Ma prendiamo, per esempio, l'uscita del nuovo I-Tunes e il nuovo I-Pod che supporta anche immagini e filmati...in formato mp4. Musica in formato AAC...sembra pallosa ma mi intrippa sta roba. Vabbè và..

AAC

Il formato Advanced Audio Coding (AAC) è un formato di compressione audio creato dal consorzio MPEG e incluso ufficialmente nell'MPEG-4. L'AAC fornisce una qualità audio superiore al formato MP3 con una codifica più compatta. Attualmente viene utilizzato principalmente da Apple nei suoi prodotti dedicati all'audio (iTunes), difatti Apple usa una variante dell'AAC che gestisce i diritti d'autore per vendere musica attraverso il proprio negozio di musica on-line iTunes Music Store. Una compressione a 128Kbps, lo standard di iTunes Music Store corrisponde a circa 160 kbps di un mp3 a bitrate variabile.
Vari studi ed esperimenti, hanno mostrato come un AAC a 128Kbps, a differenza del formato mp3, sia pressoché identica a quella del cd originale.




MP3

Abbreviazione di MPEG-1 Layer 3. Formato che permette di comprimere file sonori mantenendo la qualità di un CD audio Sistema di codifica di file audio.


MPEG

L'MPEG (Moving Picture Experts Group) è una famiglia di formati dedicati alla compressione di dati multimediali. L'obbiettivo dei creatori dello standard MPEG era la realizzazione di un formato standard per la codifica dei flussi video e audio. Il gruppo ISO/IEC IS 11172 che si è occupato del formato MPEG è nato nel 1988 e da allora ha prodotto diverse versioni dello standard.

* MPEG-1 Utilizzato nei Video CD è un formato a bassa qualità (analoga al sistema VHS)
* MPEG-2 Utilizzato nelle trasmissioni satellitari digitali, nei DVD e del digitale terrestre ecc... Ha una qualità superiore ma richiede per contro una maggior quantità di risorse del MPEG-1
* MPEG-3 Inizialmente sviluppato per HDTV [v.] in seguito si è scoperto che l'MPEG-2 era sufficiente per HDTV e quindi questo nuovo standard venne abbandonato
* MPEG-4 Estensione dell'MPEG-1 in grado di gestire flussi audio/video eterogenei, contenuti 3D, flussi video a basso bitrate e in grado di gestire i diritti digitali. Per la codifica video supporta il formato MPEG-2 oppure un nuovo codec molto efficiente chiamato H.264.
* MPEG-7 Un sistema formale per descrivere i contenuti multimediali
* MPEG-21 Gruppo nato per sviluppare una piattaforma comune per le future applicazioni multimediali


fonte: glossario fornito da Club Nokia Italia

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3G, GPRS, GPS, GSM, EDGE, UMTS



Dedicato ai seguaci delle nuove tecnologie legate al telefonino (mai termine diminutivo fu più fastidioso al mio orecchio...). Visto che siamo i consumatori n.1 in Europa di tecnologia cellulare mi pare opportuno dare delucidazioni a chi non ci ha capito una mazza tra vecchio GSM e nuovi GPRS, UMTS e sticazzi...almeno se vi comprate il videofonino sapete un po' come funziona (sempre che vi interessi) oppure potete scegliere cos'è più conveniente usare (GPRS o UMTS) se usate il cell. come modem per il portatile (come il sottoscritto che apre il suo portatile ovunque...)


3G

Abbreviazione del termine Terza Generazione, con il quale si indicano i nuovi sistemi e servizi di comunicazione mobile a banda larga. Vedi la voce UMTS.

GPRS

General Packet Radio Service. Servizio che permette di spedire e ricevere informazioni attraverso una rete di telefonia mobile. Come aggiunta alla rete GSM, GPRS offre l’accesso mobile ai servizi degli operatori e a internet. GPRS abilita il telefono ad utilizzare i time slots liberi della rete GSM quando è necessario inviare o ricevere dati.
E’ un sistema di trasmissione dati ad alta velocità, a pacchetto, su rete Gsm (usa il protocollo IP, Internet Protocol). A pieno regime potrebbe permettere di raggiungere una velocità teorica di trasmissione di 100 kbps. L’utilizzatore è "sempre collegato” alla rete, cioè ha la sensazione di essere sempre collegato alla rete. Con GPRS si paga per quanto si trasferisce, non più a tempo. Ideale per la trasmissione dati (es. internet); non è consigliabile per le applicazioni in tempo reale (es. voce) perchè la velocità non è costante, quindi non ti garantisce una qualità di servizio ottimale.
Per utilizzare il GPRS è necessario disporre di un telefono cellulare compatibile, di un abbonamento con il proprio operatore di rete che supporti il GPRS e delle impostazioni corrette.

Modalità di funzionamento
Quando si parla tramite telefono cellulare, si dispone di un collegamento riservato a un canale su rete GSM, ovvero nessun altro può utilizzare lo stesso canale. Con il GPRS è sempre possibile disporre di un collegamento riservato, ma si utilizza il canale solo durante la trasmissione di dati.

È quindi possibile essere sempre connessi a un canale, ma utilizzarlo realmente solo durante la trasmissione di dati. È possibile condividere un canale con molte persone. È per questa ragione che il costo si basa sui dati trasferiti e non sul tempo.
Il GPRS è significativamente più veloce del CSD (Circuit Switched Data, talvolta chiamato semplicemente GSM dati). È tuttavia possibile riscontrare una riduzione della velocità di trasferimento rispetto alla capacità massima del GPRS durante le ore di punta nelle reti maggiormente congestionate, a causa della precedenza normalmente concessa alle connessioni vocali. La velocità del trasferimento dati dipende dalla classe multi-alloggiamento del proprio dispositivo, che ci porta alla sezione successiva.

Che cosa significa "Classe 10 (4+2, 5)?
Le classi GPRS si riferiscono agli alloggiamenti destinati allo scaricamento (donwload) e al caricamento (upload) dati.
Il numero della classe, in questo caso 10, indica la classe multi-slot (alloggiamento).
Il numero 4 in (4+2, 5) si riferisce al numero massimo di slot utilizzabili per il download – maggiore è il numero di slot e più elevata sarà la velocità di trasferimento dei dati.
Il secondo numero (2) si riferisce all'upload, mentre il numero finale (5, che può essere indicato o meno), si riferisce al numero massimo di slot utilizzabili in ogni momento, sia per il download che per l'upload.
Quindi, in questo caso, potremmo avere 4 download e 1 upload (4+1=5), oppure 3 download e 2 upload (3+2=5), in quando ogni slot può compiere solo una delle due operazioni alla volta.

Ecco un elenco non completo di alcune delle più comuni classi GPRS per telefoni cellulari Nokia:

Classe 2 GPRS (2+1, 3)
2 alloggiamenti per il download e 1 per l'upload. È una classe GPRS semplice, presente in molti telefoni cellulari.

Classe 8 GPRS (4+1)
La Classe 8 destina 4 slot al download e 1 all'upload. È ideale per la navigazione Web o quando le e-mail ricevute superano quelle inviate.

Classe 10 GPRS (4+1, 3+2)
Questo profilo, nell'esempio precedente, è più adatto a un utilizzo frequente del GPRS, quale l'instant messaging.

GPS Global Positioning System - sistema di 24 satelliti costruiti dal Dipartimento della Difesa USA per il posizionamento e di libero accesso a chiunque sia dotato di un apposito ricevitore satellitare. Certo un suo utilizzo nei nuovi sistemi 3G.

GSM

Il Global System for Mobile Communications (GSM) è attualmente lo standard di telefonia mobile più diffuso del mondo. Più di 1 miliardo di persone in 200 paesi usano telefoni cellulari GSM. La diffusione universale dello standard GSM ha fatto sì che la maggior parte degli operatori internazionali di telefonia mobile stipulassero fra di loro accordi per l'effettuazione del cosiddetto roaming (commutazione automatica fra diverse reti). La tecnologia alla base del GSM è significativamente diversa da quelle che la hanno preceduta, soprattutto per il fatto che sia il canale di identificazione che quello di conversazione sono digitali. Per questo motivo il nuovo standard è stato lanciato sul mercato come sistema di telefonia mobile di seconda generazione o, più sinteticamente 2G. Questa caratteristica di base significa che la possibilità di scambiare dati, oltre che conversazioni, è già stata implementata fin dall'inizio dello sviluppo del nuovo sistema. Il GSM è uno standard aperto sviluppato dal consorzio 3GPP

Il maggior punto di forza del sistema GSM è stata la possibilità, da parte degli utenti, di accedere a tutta una serie di nuovi servizi a costi molto contenuti. Ad esempio lo scambio di messaggi testuali (SMS) è stata sviluppata per la prima volta in assoluto in ambito GSM. Uno dei principali vantaggi per gli operatori è stato, invece, la possibilità di acquistare infrastrutture ed attrezzature a costi resi bassi dalla concorrenza fra i produttori. Per contro, una delle limitazioni più serie è derivata dal fatto che le reti GSM impiegano la tecnologia TDMA, considerata meno avanzata e performante rispetto alla concorrente tecnologia CDMA. Le prestazioni effettivamente riscontrate sul campo, tuttavia, non sono molto diverse.

Pur essendo lo standard in costante evoluzione, i sistemi GSM hanno sempre mantenuto la piena compatibilità con le precedenti versioni. Una novità particolarmente significativa è stata introdotta con la versione 97 (GPRS e pacchettizzazione dei dati). La velocità di trasmissione è stata aumentata previa implementazione di un nuovo tipo di modulazione del segnale (EDGE).

EDGE

EDGE ( Enhanced Data Rates for Global Evolution ) E' la tecnologia radio che permette agli operatori di aumentare la velocità e la capacità di trasmissione dati di 3-4 volte rispetto al GPRS. Ottimizzando l'impiego dello spettro disponibile, EDGE è in grado di raggiungere velocità di trasmissione fino a 236 kbps.
L'EDGE si basa sul GPRS (General Packet Radio Service), che invia "pacchetti" di dati attraverso onde radio (sulla rete GSM). Il trasferimento di pacchetti funziona come un puzzle: i dati vengono suddivisi in molte parti, per essere inviati sulla rete e ricomposti all'altra estremità. Il GPRS è solo uno dei metodi di trasferimento di questi puzzle.

Modalità di funzionamento:
Quando si parla tramite telefono cellulare, si dispone di un collegamento riservato a un canale su rete GSM, ovvero nessun altro può utilizzare lo stesso canale. Con l'EDGE è sempre possibile disporre di un collegamento riservato, ma si utilizza il canale solo durante la trasmissione di dati. L'EDGE è significativamente più veloce del CSD (Circuit Switched Data, talvolta chiamato semplicemente GSM dati). È tuttavia possibile riscontrare una riduzione della velocità di trasferimento rispetto alla capacità massima durante le ore di punta nelle reti maggiormente congestionate, a causa della precedenza normalmente concessa alle connessioni vocali. Come per il GPRS, la velocità del trasferimento dei dati dipende da un classe multi-alloggiamento.

Impulsi e bit
L'EDGE utilizza una tecnologia leggermente diversa dal GPRS che si chiama 8PSK (8-Phase Shift Keying), ovvero modulazione digitale a 8 livelli. Ecco una spiegazione estremamente semplificata: i dati vengono inviati tramite GPRS ed EDGE sotto forma di impulsi. Con il GPRS un impulso può trasportare 1 bit di dati, mentre con l'EDGE ne trasporta 3. Quindi, i dati non viaggiano a una velocità maggiore ma, più esattamente, è possibile trasferirne una maggiore quantità nello stesso periodo di tempo.
Nelle zone in cui la rete EDGE non è disponibile, le connessioni tornano automaticamente alla modalità GPRS.

UMTS

Universal Mobile Telecommunications System (UMTS) è la tecnologia di telefonia mobile successore di terza generazione (3G) del GSM. Tale tecnologia impiega lo standard base W-CDMA come interfaccia di trasmissione, è compatibile con lo standard 3GPP e rappresenta la risposta europea al sistema ITU di telefonia cellulare 3G.
L'UMTS è a volte lanciato sul mercato con la sigla 3GSM per mettere in evidenza la combinazione fra la tecnologia 3G e lo standard GSM di cui dovrebbe in futuro prendere il posto.
Le applicazioni tipiche attualmente implementate, usate ad esempio dalla reti UMTS in Italia, sono tre: voce, videoconferenza e trasmissione dati a pacchetto.
Il precursore dei sistemi 3G è l'oramai diffusissimo sistema di telefonia mobile GSM, spesso denominato sistema 2G (cioè di seconda generazione). Un altro sistema evolutosi dal 2G è il GPRS, conosciuto anche come 2.5G.

La prima rete UMTS al mondo, chiamata semplicemente 3, è diventata operativa nel Regno Unito nel 2003. 3 è una compagnia creata appositamente per fornire servizi 3G, di proprietà del gruppo Hutchison Whampoa e di alcuni altri partner, che variano a seconda dei paesi in cui la rete è stata lanciata. Tali paesi nel marzo 2004 erano i seguenti: Austria, Danimarca, Italia, Hong Kong, Australia, Svezia e Israele. La maggior parte degli operatori GSM europei hanno in programma di passare a UMTS, dal momento che i due standard sono fortemente fra loro compatibili.

Nel dicembre 2003, la T-Mobile ha lanciato l'UMTS in Austria, e ha eseguito test nel Regno Unito e in Germania. Nel febbraio 2004 la Vodafone ha lanciato in grande stile l'UMTS in diversi paesi europei, fra cui: Germania, Olanda e Svezia.

In base ad un precedente accordo con la NTT DoCoMo, il provider americano AT&T Wireless dei sistemi AMPS/TDMA/GSM dovrà installare e commercializzare reti UMTS in 4 grandi città americane entro la fine del 2004. In occasione del CTIA 2004 la AT&T Wireless ha confermato che le sue reti 3G saranno soltanto implementazioni a 1900 Kbit/s dell'UMTS e saranno lanciate entro la fine dell'anno, come previsto. Nel luglio 2004 AT&T Wireless ha lanciato con successo il nuovo sistema nelle città di Seattle, San Francisco, Detroit, Phoenix, San Diego, e Dallas.

A livello di interfaccia trasmissiva, l'UMTS è di per sé compatibile con il GSM. Poiché tutti i telefoni cellulari UMTS immessi sul mercato fino ad oggi (2005) sono del tipo dual-mode UMTS/GSM, essi possono inviare e ricevere chiamate attraverso l'esistente rete GSM. Quando un utente UMTS si sposta verso un'area non coperta dalla rete UMTS, un terminale UMTS commuta automaticamente al GSM (con eventuale addebito delle tariffe per il roaming). Se l'utente esce dalla zona di copertura UMTS durante una chiamata, la chiamata stessa sarà presa in carico dalla rete GSM in modo trasparente (cioè senza che l'utente se ne accorga). Al contrario i terminali GSM non possono essere usati all'interno di reti UMTS.

L'UMTS non funziona con le vecchie reti GSM, richiede rete e antenne propri.


fonte: glossario fornito dal Club Nokia Italia

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venerdì, agosto 18, 2006

La vita è neutra


Jules: "Si ricordi Jim che le parole non possono avere lo stesso valore visto che non hanno lo stesso sesso: in tedesco diciamo il guerra, il morte, il luna...invece sole e amore sono di sesso femminile...la sole, la amore...la vita è neutra..."
Jim: "...La vita è neutra...è molto bello e...molto logico..."

("Jules et Jim" regia François Truffaut - 1961, Francia)

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Syriana


Ieri mi sono visto "Syriana", sebbene sia uscito già da un po' di tempo. Per quanto sia una storia inventata, la struttura del film si basa un po' sulla biografia di Robert Baer, ex agente della CIA (ovvero il personaggio dal falso nome Bob, interpretato da un Clooney appositamente ingrassato di 15 Kg) impegnato oggi nella lotta al terrorismo, e sul suo libro "See no evil". Non sto a riportare la trama, che si rivela complessa e intricata (nello stesso stile di "Traffic" -peraltro- dello stesso regista, Stephen Gaghan) ma segnalo la pertinenza con tematiche attualissime: il petrolio e il ruolo degli USA nel mercato globale, il fatto che l'economia americana si basa sulla corruzione. Ci sono passaggi del film piuttosto interessanti, frasi ad effetto buttate lì apposta per far pensare..citando approssimatamente: "Trovi il problema, risolvi il problema; e se non trovi il problema vuol dire che non c'è il problema..."

Un po' lunghino ma ne vale la pena...almeno per farsi un'idea. Una in più.

Recensioni: new brain frames.org (articolo di Silvia Minguzzi)
movies.it
leonardo.it (Mauro Corso)

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cenni di Esistenzialismo [dal passato]

Ultimamente mi sento particolarmente concentrato...probabilmente sui discorsi che si fanno tra amici, sui miei, sulla lingua, sulle espressioni usate...adoro giocare al "vocabolario umano" con Marco, riesce sempre a rispondere ai miei quesiti, dovreste provare un giorno. Beh, l'altro giorno, in un viaggio dall'1 alle 3 di notte ci siamo persi in lunghe digressioni filosofiche. Ne è emersa la nostra passione per il pensiero esistenzialista di Martin Heidegger (1889-1976), di cui Marchino ha saputo riassumermi i concetti in neanche 10 minuti...per me è stato un tuffo di quasi dieci anni nel mio passato da liceale...e un'ulteriore stimolo per osservare il mondo e avere parole per parlarne.

"L'esistenzialismo, un insieme di filosofie vhe emerge negli anni '30 raggiungendo le sue elaborazioni più radicali negli anni '50, ha le radici nella problematica husserliana. Ciò che accomuna tali filosofie è l'idea che esistere significa poter scegliere liberamente il proprio modo di essere. La ricerca del senso dell'esistenza comporta il rifiuto di ogni verità che non nasca dalla ricerca e dal tormento individuali. Una tale verità sarebbe la negazione dell'esistenza come possibilità di scelta, sarebbe dogmatismo.
[...] "L'essenza della filosofia sta infatti non nel possesso della verità, ma nella sua ricerca. Il suo maggior pericolo è quello di capovolgersi in dogmatismo, cioè in un sapere costituito da affermazioni compiute, definitive, esaustive, semplicemente da tramandarsi. Filososofia significa in verità: essere in cammino". (Jaspers)
[...] In questo esame il primo dato che affiora è la coscienza dell'impossibilità di superare la morte, il destino, la colpa, le condizioni ineliminabili di ogni esistenza. La filosofia attraverso la riflessione sull'esistenza mostra all'uomo la sua essenza più profonda: la libertà. (...) La riaffermazione del carattere assolutamente libero di ogni esistenza nasce dalla coscienza che ognuno crea da se stesso il proprio destino, che nessuno può essere in qualche modo predestinato e predeterminato; da questa libertà assoluta nasce la scelta, condizione esistenziale alla quale nessuno può sottrarsi e che è fonte della responsabilità dell'uomo. [...] Diventa chiaro che definire l'esistenzialismo univocamente comporta una riduzione e una semplificazione dei temi e dei concetti che lo caratterizzano: dal momento che che la ricerca della libertà implica impegno e tensione morale, l'esistenzialismo copre un arco vastissimo di posizioni teoretiche, dall'agnosticismo di Heidegger, all'ateismo di Sartre, alla religiosità di Barth e di Jaspers. Ognuna di queste filosofie trova nella diversità dell'esperienza individuale la sua giustificazione."

(estratto da "La Filosofia per la Maturità - da Kant a oggi" a cura di Franco Paris* e Luigi Neri, p. 152 - 1994, Clio Edizioni)

* Franco Paris è stato il mio professore di filosofia e storia al liceo (Liceo Linguistico/Classico E.Torricelli di Faenza). Per quanto sia stato criticato e detestato da alcuni, forse molti, studenti per la sua freddezza e il suo atteggiamento burbero, ritengo sia stato un buon docente. Anche se ha fatto parte di quella schiera di professori che votarono per la mia bocciatura al quarto anno. Non ho mai portato rancore per alcuno di loro, e questa ne è una piccola dimostrazione..

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mercoledì, agosto 16, 2006

Lavorare di più per guadagnare come prima?

Ecco un altro articolo interessante che parla di occupazione ed economia. L'autore è Aris Accornero, professore emerito di Sociologia industriale alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma "La Sapienza" (Laurea Honoris causa presso l'Università di Ferrara). Cura l'annuale "Rapporto sul mercato del lavoro" del CNEL.

"Hanno fatto scalpore i casi di grandi aziende tedesche e francesi come Siemens, Bosch, Daimler-Chrysler e Opel, dove i lavoratori hanno accettato il prolungamento degli orari a parità di paga, per evitare la perdita dei posti che verrebbe dalla minaccia di delocalizzare le fabbriche in Paesi Est-europei. Si tratta di episodi clamorosi, perchè hanno messo i sindacati di fronte a un aut aut, ma soprattutto perchè in queste aziende la settimana lavorativa era di 35 ore (per contratto in Germania e per legge in Francia), mentre adesso si torna a 37-40 ore, e all'Opel si prevedono punte anche maggiori. A sua volta la Volkswagen ha preannunciato una revisione dei trattamenti che blocca le retribuzioni, ma in effetti le decurta pagando come straordinarie le ore oltre le 40 anziché le 35.

A queste inquietanti novità si accompagnano richieste aziendali di flessibilità che, senza prolungare gli orari e talvolta riducendoli, incidono anch'esse sui tempi e non soltanto sui costi del lavoro. Due esempi. (*)Nell'impianto Opel di Riisselsheim, dove vi é esubero di personale ed eccesso di capacita produttiva, l'orario normale è stato ridotto da 35 a 30 ore (pagate 32,5), ma distribuite su tre turni, articolate in corso d'anno e «personalizzate» a richiesta. (*)Nello stabilimento Siemens di Bruchsal l'orario normale è stato ridotto da 35 a 34 ore (pagate 34 ma con tredicesima e quattordicesima mensilità decurtate), distribuite su durate e calendari assai più flessibili.

Episodi come questi evocano implicazioni più generali circa la durata del lavoro, tant'è vero che le 35 ore vengono messe in causa non soltanto dov'erano state contrattate dai sindacati ma anche dov'erano state introdotte dal governo. «Il Sole-24 Ore» ne ha dedotto che «l'orario non può più essere un argomento tabù», mentre Silvio Berlusconi ha parlato delle «troppe festività» e dell'esigenza di «far lavorare di più gli italiani».

Se poi si considera che a livello europeo è già in atto uno scontro sulla direttiva dell'Unione che fissa i tetti degli orari di lavoro (i sindacati chiedono di abolire le troppe deroghe, gli imprenditori di fissare limiti annui anzichè giornalieri o settimanali), è chiaro che qualcosa di profondo sta cambiando nella ripartizione fra tempo di lavoro e di non lavoro. Ci si chiede quindi se siamo in presenza di una pausa o di un blocco nella lunga marcia della riduzione d'orario a parità di paga, cavallo di battaglia del movimento operaio fin dal congresso tenuto nel1866 dalla Prima Internazionale. Lo storico motto fatto incidere dalle Trade Unions su dodici orologi per l'assemblea costitutiva del 1869 (We requIre eight hours for work, eIght hours for our own instruction and eight hours for repose) ha poi suscitato tante lotte che hanno portato ai traguardi delle 48 ore negli anni Venti, delle 40 negli anni Sessanta e delle 36 negli anni 90.

Bisogna ricordare preliminarmente due fenomeni. II primo è la crescita del lavoro a tempo parziale, che in Europa continua a creare posti con una dinamica maggiore di quella del tempo pieno, il quale copre peraltro oltre i quattro quinti del totale (ancora di più in ltalia). Ciò comporta da un lato una redistribuzione del lavoro che, in modo surrettizio, emula l'obiettivo di «lavorare meno per lavorare tutti»; e dall'altro una modifica delle preferenze circa la durata del lavoro, fra le quali persiste la riduzione d'orario. Come ha rilevato la Fondazione europea di Dublino, il 47% dei part-timers e il 35% dei full-timers accetta il proprio orario; il 36% dei primi e il 5% dei secondi lo vorrebbe più lungo; il17% dei primi e il 60% dei secondi lo vorrebbe più corto. In sostanza, i soddisfatti del tempo parziale sono molti e prevalgono su chi chiede più ore, mentre i soddisfatti del tempo pieno sono di meno, superati di gran lunga da chi chiede meno ore.

Il secondo fenomeno è l'allungamento delle aspettative di vita, che si è inevitabilmente venuto incrociando con la tendenza alla riduzione del tempo di lavoro. Non è facile, neppure ai Paesi più sviluppati, reggere e gestire l'opposto andamento di una durata del lavoro che cala e di una durata della vita che cresce. A meno di differire l'età del pensionamento, nel senso di prolungare la vita attiva. Gli straordinari incredibili successi della scienza e della tecnica nel campo medico-sanitario hanno regalato all'umanità un'esistenza durante la quale si può anche lavorare meno ore all'anno; ma proprio per questo, e in ogni caso, non si può lavorare anche meno anni. Specie in ltalia, dove è attivo il 40,8% dei 50-64enni, contro iI 53,8% dell'Unione europea.

Ciò detto, non è da qui che vengono i venti più ostili alle 35 ore e alla stessa riduzione degli orari di lavoro. Vengono dalla comparazione fra i tassi di crescita europei e americani. L'indicatore comunemente usato, la produttività «per ora», da conto soltanto in parte dei divari tra le due sponde dell' Atlantico, e la sua incidenza divide il giudizio degli economisti anche perchè la statistica Usa enfatizza gli effetti delle tecnologie informatiche. Se invece si usa come indicatore la produttività «per testa», diventa meno dubbia la spiegazione affacciata da due studiosi Usa e avvalorata dall'ultimo Employment Outlook dell'Ocse: gli americani non sono più produttivi, ma semplicemente più sgobboni; danno maggior prodotto perchè lavorano più a lungo (1.815 ore l'anno, contro le 1.809 del Giappone).

Questo prolungamento della durata del lavoro era stato spiegato anni fa con il modello del work-and-spend cycle, che il presidente Bill Clinton aveva severamente criticato. Olivier Blanchard del Massachusetts Institute of Technology calcola ora che fra il1970 e il 2000 le ore lavorate per persona siano salite negli Stati Uniti deI 26%, mentre in Francia sono scese del 23 %.

Non è dunque una questione di produttività ma di orari. E in questione non è quindi l'economia europea (quanto meno quella continentale, visto che in Gran Bretagna si lavorano 1.707 ore), ma semmai la società americana o anglosassone. Il confronto è fra due modelli economico-sociali. Si sostiene che il maggior lavoro degli americani (dovuto innanzitutto alle minori ferie pagate) sta alla base del loro tenore di vita. Ma è proprio il super-Iavoro che spiega il tenore di vita, o non è piuttosto il tenore di vita che spiega il superlavoro? I dati ci dicono che gli americani consumano piu di quel che producono e che il loro governo spende più di quel che incassa, al punto che il disavanzo estero e il debito pubblico non sono mai stati così alti dopo la seconda guerra mondiale.

Ecco gli effetti del work-and-spend cycle, la tendenza che Galbraith individuava già nel1967 a desiderare più beni di consumo e meno tempo libero. Ed è proprio questa tendenza, non già la scarsa produttività europea, che minaccia di bloccare e addirittura di invertire il cammino storico della durata del lavoro. Quando si dice che gli Stati Uniti tirano lo sviluppo, bisognerebbe pertanto aggiungere che lo tirano da questa parte (dalla parte del credito al consumo, direbbe Jeremy Rifkin). Ma andare da questa parte comporta enormi costi, tanto economici quanto sociali. Basta dire che, se gli americani volessero andare in pareggio e sostenere i consumi senza indebitarsi ulteriormente con il resto del mondo, dovrebbero lavorare ancor più a lungo. Altro che tempo libero od «ozio creativo».

Si spera che i sapientoni sempre pronti a segnalarci i vantaggi della globalizzazione, e a indicarci quel che dobbiamo imparare dagli Stati Uniti, non ci suggeriscano adesso di inseguire l'american way of life anche negli orari di lavoro."

Aris Accornero


Articoli correlati: "L'individualismo di mercato e il lavoro post-fordista" (A. Accornero)

Bibliografia: il Mulino.it


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L'abolizione del credito d'imposta contro il lavoro nero [riflessioni]


Riporto un articolo che avevo tenuto da parte e sembra interessante, risalirà a metà settembre 2005 (nei miei archivi). Stavolta si parla di economia, anzi, ne parla il prof. Mario Centorrino -docente di economia nel siciliano, credo- classe 1942, esperto di economia e criminalità (ultimo libro: "Il mercato del lavoro nero" 2005).

I NUOVI OCCUPATI SONO I VECCHI SOMMERSI

I nuovi occupati in Italia di cui parlano gli ultimi dati ISTAT sono il frutto di una crescita strutturale o segnalano piuttosto un processo di emersione dal sommerso? Trova maggiore consenso tra gli economisti la seconda ipotesi che, oltretutto, svela, se così può dirsi, un fenomeno di eterogenesi dei fini: un risultato diverso, cioè, che si stava raggiungendo con un incentivo, il credito d'imposta, rispetto agli obiettivi prefissati per quello stesso incentivo (stabilizzazione, non creazione di nuova occupazione). E comunque positivo, al contrario di quelli finora ottenuti da altri incentivi appositi finalizzati all' eliminazione del lavoro nero.
Spieghiamo meglio.
Dall'ottobre del 2000, per ogni addetto in più assunto a tempo indeterminato, un imprenditore otteneva un credito d'imposta pari a 10 milioni delle vecchie lire, che nel Sud raggiungeva addirittura i 15 milioni. Una legislazione di vantaggio che ha generato almeno 200 mila posti di lavoro, utilizzata in particolare per regolarizzare il lavoro nero. Ora, perche questo tipo di agevolazione, tenendo conto anche delle "minacce" di controlli e sanzioni continuamente rivolte sul punto, veniva ritenuto più conveniente rispetto alle attuali norme che incoraggiano l'emersione? Sostanzialmente sulla base di tre ragioni: intanto, la semplificazione della procedura; poi la possibilità di fruizione immediata del beneficio concesso senza attese o incertezza sui tempi di erogazione; ancora, l'invisibilità relativa dell'operazione. Tre caratteristiche diverse da quelle che connotano le misure per la emersione del lavoro nero; non semplici; incerte nei tempi di fruizione; per necessità di cose destinate a lasciare traccia. Anche se, ovviamente, assai piu convenienti sia per gli imprenditori sia per i lavoratori dal punto di vista della retroattività degli effetti. Il sistema, per dirla in breve, aveva trovato, come guidato dalla mitica mano invisibile, un meccanismo efficace per eliminare lavoro nero con un rapporto costi-benefici ritenuto, a torto o a ragione, vantaggioso dalle parti. Ed i numeri lo attestano significativamente. Qualcuno ha pensato - abolendo il credito d'imposta - che limitare l'offerta sul mercato avrebbe tolto argomenti alle solite lamentazioni sull' eccesso di rigidità nel mercato e sul divario tra produttività e salari. Meglio ritornare al buon tempo antico, senza alterare più ditanto quel tasso naturale di sommerso che, in fin dei conti, è ritenuto un toccasana da moltissime aziende. Resistenti, per questo, ad ogni allettamento da proroga per la regolarizzazione d'obbligo.
Mario Centorrino


Articoli correlati: "Economia e criminalità" di Bruno Amoroso

Bibliografia di Centorrino: unilibro.it e archivio900.it

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domenica, agosto 13, 2006

Il paradosso e il comunismo

Recentemente ho avuto una gradevole conversazione/discussione via mail con due amici designer in cui sono state usate parole dal significato molto importante, che però a mio avviso sono state (e vengono) spesso usate in maniera inconsapevolmente sbagliata. Trascrivo il risultato delle mie ricerche, risparmiando il lavoro ai due pigri in questione.

Paradosso = Paradosso è una parola di origine greca ("para" + "doxa") e significa "contro l'opinione comune". I primi esempi di paradossi risalgono proprio alla civiltà ellenica, ed erano usati in retorica: i paradossi logici (anche se il termine più corretto è antinomie) erano frasi dotate di significato se considerate dal punto di vista esclusivamente linguistico, ma che dal punto di vista logico risultavano contradditorie; per esempio:

[1] Chiunque ha paura di Dracula

[2] Dracula ha paura solo di me



Risultato: io sono Dracula.


Retorica e logica dunque, sillogismi e matematica. Nel parlare comune s'intende paradosso un'idea stravagante, strana; un'assurdità, un'esagerazione, un'eccentricità. Ovvero termini che flirtano con l'arte contemporanea dal '900...


Comunismo = "nel significato antico indica ogni progetto, spesso fantasioso e utopistico, di costruire una nuova società di tipo collettivistico sulla base dell'abolizione della proprietà privata e magari anche della famiglia. Ne sono esempi più famosi il modello di società perfetta proposto nella Repubblica di Platone (IV sec. a.C.), o l'Utopia di Moro (1516) o la Città del Sole di Campanella (1602). Nei suoi aspetti moderni e contemporanei il comunismo designa una dottrina politica, un movimento a carattere internazionale e un sistema di organizzazione dei rapporti economico-sociali, che trovano i presupposti ideologici nel marxismo e il primo esempio storico nell'Unione Sovietica. Nato dal tronco del socialismo ottocentesco e sviluppatosi attraverso Marx e Engels soprattutto con l'apporto di Lenin, Trotskij e Stalin, il comunismo ritiene che il proletariato deve diventare il protagonista della nuova società e che il processo rivoluzionario, in antitesi con i programmi della socialdemocrazia, deve costituire lo strumento di lotta contro l'ordine capitalistico-borghese esistente. L'obiettivo finale si identifica nella società senza classi, che dovrà porre in essere un ordinamento radicalmente diverso nei rapporti di potere all'interno di ogni paese, sulla base della socializzazione dei mezzi produttivi e la distribuzione dei beni prodotti "secondo il bisogno di ciascuno". per arrivare a questo traguardo, finora mai realizzatosi, il comunismo postula una fase intermedia di dittatura del proletariato, in cui ciascun partito comunista detiene il potere, cercando di eliminare gli oppositori (var.d.s) e affrettare il passaggio a un sistema che dovrebbe addirittura fare a meno dello Stato. Storicamente, però, l'esperienza del comunismo (che ha preso il via con l'USSR) è servita da modello anche alla rivoluzione cinese, alle democrazie popolari dell'Europa Orientale (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria,...) e ai movimenti di liberazione nei paesi del Terzo Mondo, ma ha anche dimostrato -accanto a indubbie conquiste economico-sociali- i risvolti negativi del monopolio politico del partito unico, che impedisce ogni dialettica democratica, portando a degenerazioni tiranniche, come nel caso dello Stalinismo. [...] Il comunismo d'oggi non vuole seguire l'esempio dell'Unione Sovietica, pur riconoscendola come patria del comunismo: sostiene il pluripartitismo e la piena libertà politica anche nell'ipotesi di conquista del potere attraverso le elezioni."

(Dizionario dei Termini Politici, p.35 - a cura di Giampaolo Calchi Novati, A.Mondadori Editore - 1971---> la Mondadori è stata acquistata da Berlusconi solo tra il 1989 e il 1991)



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Canto de Ossanha

XANGÔ
Orixá del tuono e della giustizia, collerico e impetuoso.
Nella sua danza, che esprime tutta la maestosità e la dignità di un sovrano (Xangô fu re di Oyó),
brandisce l'oxé, ascia bipenne, e fa il gesto di lanciare sulla terra le pietre del tuono.
Protegge i giudici, gli avvocati e coloro che hanno a che fare con la giustizia;
è orgoglioso, autoritario e munifico.


"L'uomo che dice "dò" non dà, perchè chi da veramente non lo dice l'uomo che dice "vado" non va, perchè una volta andato non (lo) voleva l'uomo che dice "sono" non è, perchè è veramente chi dice "non sono" l'uomo che dice "sto" non sta, perchè nessuno sta quando lo vuole poveraccio l'uomo che è attratto dal canto di Ossanha traditore poveraccio colui che va dietro a stregonerie d'amore [...]"

[O homem que diz "dou" não dá, porque quem dá mesmo não diz
O homem que diz "vou" não vai, porque quando foi já não quis O homem que diz "sou" não é, porque quem é mesmo é "não sou" O homem que diz "tô" não tá, porque ninguém tá quando quer Coitado do homem que cai no canto de Ossanha, traidor Coitado do homem que vai atrás de mandinga de amor]

Canto de Ossanha
(Baden Powell e Vinícius de Moraes)

Questa canzone, scritta attorno al 1963/64, è un afro-samba ispirato alla tradizione religiosa candomblè, culto afro-brasiliano degli Orixàs (insieme di dèi Africani) praticato dagli schiavi deportati in Brasile. Il Candomblé era un culto proibito dalla religione cattolica imposta dai colonizzatori, ma si è espanso notevolmente, soprattutto nel Nord Est del Brasile dopo l'abolimento ufficiale della schiavitù del 1888. Ultimamente si contano circa 3 milioni di brasiliani che praticano il culto degli Orixàs come unica fede, ad ogni livello sociale. Non è da confondersi con altri culti simili che hanno circa la stessa origine, tipo la Umbanda, la Macumba o l'Omoloko.

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martedì, agosto 08, 2006

Il Sonno

I miei amici mi odiano (in particolare Marchino) perchè riesco ad addormentarmi con una facilità incredibile anche nei posti più impensati e a volte nelle posizioni più contorte (rimane storica la volta che mi sono addormentato accartocciato nel retro della vecchia 500 bianca del nonno -eh, si parla ormai di 9 anni fa)...non so, per me si tratta solo di chiudere gli occhi e cominciare a pensare, o meglio, a lasciarmi trasportare dai miei pensieri...mi basta essere in mezzo a persone "amiche" per avere il massimo della tranquillità. Nella curiosità ho trovato un sito che parla del sonno e dei disturbi legati all'insonnia, magari vi interessa..."Nell'antica Grecia il sonno era rappresentato come un adolescente che corre leggero sulla terra per dare agli uomini il riposo del corpo e della mente, recante nella mano sinistra un papavero e nella mano destra un recipiente colmo del suo succo. Sonno dunque come quiete, distacco dalle fatiche quotidiane e recupero di energia in funzione di una nuova giornata."

fonte: mybestlife.com

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Cool Hunting: a caccia di tendenze [1]

Sei una persona curiosa? Ti piace osservare il mondo, soprattutto il suo lato più materiale? Hai sensibilità a sufficienza e una sorta di sesto senso per prevedere le prossime tendenze, siano esse legate alla moda, al design, all'arredamento -dal look particolare osservato in un locale notturno, agli spettacoli più in voga-...? Hai tempo e soldi abbastanza per poter viaggiare spessissimo, scattare immagini andando alla ricerca delle cose più strane che ti ispirano (e che possono poi influenzare il mercato)? E inoltre, sai scrivere? Bene, ti sei inventato/a un lavoro inqualificabile giuridicamente ma che sta diventando molto ricercato e apprezzato, a cominciare dalle grandi compagnie.
Questo è il caso di Josh Spear, 21 anni (giovanissimo), americano (vive a Boulder, Colorado), iscritto in facoltà e che durante un corso di giornalismo ("Journalism 1001 class") decide di cominciare a scrivere da subito e, pionieristicamente, crea il proprio spazio sul web, fino a quel momento ancora molto sottovalutato. Sul suo sito personale (www.joshspear.com) il ragazzo si scatena scrivendo quotidianamente, recensendo oggetti, libri, filmati, album, serate e molto altro strettamente secondo i suoi gusti; segue solo due regole: 1. tutto ciò di cui scrive gli piace veramente e gli interessa, 2. Cerca di avere sempre un contatto diretto con gli oggetti, quindi o se li va a cercare di persona oppure (adesso) se li fa spedire direttamente a casa. Siamo nel 2004 (poco tempo fa...) ma già sembra trascorso un decennio: adesso Josh ha avviato una società di consulenza che si chiama Spear Creative Group e che sviluppa strategie creative, ricerca del marchio e identificazione di nuovi trend...una possibilità di lavoro assicurata in Italia! ;-))
Eppure, reduce dalla mia consueta mini-ricerca sul web, ho trovato anche siti italiani che danno la spiegazione di questo nuovo termine: cool hunting. Scopro, però, che questo termine non nasce solo due anni fa con Josh Spear, anzi credo che in realtà sia un'attività che esisterà negli States già da inizio anni '90 (non so perchè ma ho l'impressione che cominci presto); a tal riguardo ho trovato un lungo articolo in lingua pubblicato su "The New Yorker" in data 17 marzo 1997 dal titolo "The Coolhunt: Who decides what's cool? Certain kids in certain places and only the coolhunters know who they are." di Malcolm Gladwell che si rivela essere il primo (o uno dei primi) articolo che parla di questo fenomeno legato al business americano. Tornando al fenomeno in sè, ho trovato un sito/magazine chiamato Trendhunter in cui si parla anche del sito di Josh; un sito che bisogna assolutamente andare a vedere (mi piace molto, riassume un po' tutti i discorsi fatti) dal nome The Cool Hunter "Roaming the globe - So you're in the know" (fighissimo e ben curato, secondo me è la variante europea del fenomeno); altro sito molto ben curato (e a cui collabora il già soVracitato Josh) è Coolhunting.com e tratta di tutte le cose, ma con quel piglio più conciso di chi non vuole spendersi troppo...ho trovato anche un coolhunter italiano che dice di collaborare al sito di Spear, si chiama Stefano Ricci e il suo blog è questo. Per gli approfondimenti sul tema del Cool Hunter vi rimando al mio altro blog (The Future) che è stato pensato apposta per questo tipo di interessi!

articoli correlati:
- "Un esercito di cool hunters, cacciatori urbani di tendenze" di Alessandra Retico ("La Repubblica" 9 marzo 2001)
- "Il manifesto dell'Actual" di Matteo G.Brega ("Il Domenicale - Settimanale di cultura" 26 giugno 2004)
- "Fad Gadgets" di Roshan Abraham (ReadMe, 28 aprile 2004)

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lunedì, agosto 07, 2006

Hera e le nuove (?) campane di raccolta

Tempo fa (precisamente il 29 giugno scorso) ho mandato la seguente mail ai responsabili del Gruppo Hera Imola-Faenza. Il problema è nato una mattina che sono sceso dal mio bravo 5^ piano senza ascensore coi miei bravi sacchetti di spazzatura divisa e differenziata, ma ho trovato solo la campana gialla...per cui -colto da stupore, stranimento e infine fretta- lasciai solo le bottiglie di plastica riportando in casa una scatola di vetro e lattine accumulate in un mese, in attesa di capire dove poterle depositare per non inquinare l'ambiente. Tempo dopo scopro che la raccolta differenziata da un po' di tempo non lo è più...smesso di girarmi i pollici, ma girandomi i maroni, decido di chiedere spiegazioni ai diretti responsabili:

"
Data: 29-06-2006
All'attenzione di: responsabile servizio raccolta differenziata Gruppo Hera Imola-Faenza

Messaggio: Salve, vorrei sottoporre una domanda: come mai ora la
raccolta di lattine, vetro e plastica avviene tutta in una medesima campana
di colore giallo? Si può veramente parlare ancora di ? E da cosa? capisco che sia più rapido per voi nel
momento della raccolta, ma una volta che si deve separare i rifiuti non vi
sembra più complesso? E se anche ha una sua ragione specifica che ancora
non conosco, almeno avreste potuto avvisare per tempo la cittadinanza e
utilizzare almeno una campana di colore diverso...che ne so,
rossa...così si capisce poco. Scusate lo sfogo, ma ci tengo molto al vostro
lavoro e non vedo una giusta spiegazione per quest'operazione che mi sembra
una manovra per ridurre dei costi e basta... Cordiali saluti, Alex, cittadino di Faenza"

Risposta:

In risposta al Suo messaggio (Prot. HERA Imola Faenza n. 18760 del 30.06.2006) trasmetto copia del comunicato stampa relativo alla sostituzione delle campane monomateriale.

Ricordo inoltre che l’Ufficio Gestione Clienti di Via Zaccagnini 14 –Faenza è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30.

Cordiali saluti
Ufficio Gestione Clienti

Allegato:
comunicato stampa
Imola, 18 maggio 2006

Importante novità nella raccolta di vetro, plastica, alluminio nel Comune di Faenza: parte la raccolta multimateriale

A partire dal 22 maggio un importante cambiamento caratterizzerà la raccolta differenziata di vetro, plastica e lattine nel Comune di Faenza: si attiva la raccolta multimateriale con la campana gialla.

Un’unica campana di colore giallo servirà per raccogliere tutti questi materiali oggetto di raccolta differenziata.

Nella settimana compresa tra il 22 e il 29 maggio 2006, Hera Imola-Faenza provvederà alla rimozione di tutte le campane di colore verde, adibite oggi alla raccolta di vetro e lattine, lasciando sul territorio le campane gialle, alle quali saranno applicati nuovi adesivi riportanti le tipologie di materiali conferibili.

Quanto raccolto nelle campane gialle verrà consegnato ad un nuovo specifico impianto che separerà i singoli materiali: vetro, acciaio, alluminio e plastiche e li destinerà alle fasi di recupero (fonderie, vetrerie, stabilimenti lavorazioni plastiche ecc.).

Con il passaggio a tariffa il nuovo sistema di raccolta, permette la possibilità di erogare sconti anche su questi materiali.

Per ogni kg di vetro, plastica, alluminio e banda stagnata raccolti sono previsti sconti collettivi nella misura di 15 centesimi di euro.

Su ogni campana verrà successivamente applicato un adesivo riportante le strade i cui residenti beneficeranno dello sconto collettivo in base a quanto consegnato in quello specifico contenitore.

Gli sconti collettivi saranno attribuiti nelle bollette del servizio rifiuti.

Il nuovo sistema, già applicato in tutti gli altri Comuni gestiti da HERA Imola Faenza, consentirà di favorire l’adesione dei cittadini alla raccolta differenziata, di ridurre il numero di contenitori ed il loro ingombro stradale, infine semplificherà le modalità di assegnazione degli sconti in bolletta.

Alcune regole importanti. Cosa conferire nella campana gialla:

  • contenitori in vetro: bottiglie, barattoli, vasi. Svuotare i contenitori prima di introdurli nella campana
  • Contenitori in metallo: lattine, bombolette, barattoli e scatolette in alluminio e a banda stagnata
  • Contenitori in plastica: bottiglie e flaconi di plastica, vaschette, buste e sacchetti in plastica

Vanno esclusi dalla raccolta: lampadine e neon, oggetti in ceramica e porcellana, specchi, cristalli in lastra, giocattoli, piatti e posate in plastica.

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domenica, agosto 06, 2006

Pac-Man dal vivo

New York: e dopo più di 20 anni ecco gli affezionati del classico "Pac-Man" che si sono inventati un modo per giocarlo dal vero. Come si gioca? On line. Un giocatore si traveste da Mr. Pac-Man e gli altri 4 da fantasmini (Inky, Blinky, Pinky e Clyde) e questi "giocheranno" correndo per le strade del centro di Manhattan, altri 5 giocatori -uno corrispondente ad ogni giocatore- li controllano da una stessa stanza per mezzo di telefoni cellulari e postazioni internet (wi-fi e gprs non funzionano benissimo in zone così ristrette). Il gioco funziona esattamente come l'originale: i fantasmini cercano di fermare pac-man che deve "mangiarsi" le palline di tutta la schermata...ovviamente non ci sono palline per la strada, ma l'intento è quello di correre per tutto il percorso predefinito senza farsi braccare dagli avversari...Stanno cercando di renderlo "giocabile" anche via internet da un capo all'altro del mondo, ma per ora funziona benissimo solo se giocate con uno di loro...se volete vedere foto e video visitate il loro sito...eheheheh...è una cazzata ma sembra divertente!

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venerdì, agosto 04, 2006

Etica e Arte Contemporanea (II episodio)

Maurizio Cattelan:

Maurizio Cattelan è il più quotato sul mercato tra gli artisti italiani viventi, nasce a Padova nel 1960 (ora vive e lavora nel New Jersey) e inizia a lavorare a Milano, realizzando oggetti non-funzionanti, in sintonia con le tendenze del concettuale. Il debutto espositivo è nel 1991, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, dove presenta «Stadium 1991», lunghissimo tavolo da calcetto, con undici giocatori senegalesi e altrettanti scelti tra le riserve del Cesena. Già nel 1986 aveva lanciato una provocazione, con «Untitled», del 1986, una tela squarciata in tre pezzi alla maniera di Lucio Fontana, creando però la «Z» di Zorro, che sarà il suo «marchio» negli anni successivi. L'artista si guadagna un forte riscontro dal pubblico e dal mercato dell'arte. In una performance a Milano, Cattelan attacca al muro con lo scotch il suo gallerista Massimo De Carlo.

Ma è la «La Nona Ora» ad essere tra le opere più cotroverse e provocatorie -nonchè la più nota dell'artista- scultura realizzata nel 1999 che raffigura Giovanni Paolo II abbattuto a terra sotto il peso di un enorme meteorite e circondato da vetri infranti. Al centro di molte polemiche, il lavoro è stato esposto alla Royal Academy di Londra e a Varsavia e battuto da Christiès nel 2001 per la cifra record di 886 mila dollari, all'epoca equivalenti a due miliardi di lire.

A Cattelan piace veramente provocare, anzi, io direi che gli piace proprio pigliare per il culo le persone, basti ricordare «sesta Biennale» organizzata ai Caraibi: peccato che non ce ne fossero mai state prima e non ne siano mai seguite altre. L'«installazione» consisteva in due settimane di villeggiatura gratis per gli artisti invitati e nessuna opera esposta! L'artista lasciò a bocca aperta tutte le delegazioni di critici accorsi inutilmente. Persino a Venezia Cattelan non ha scherzato: nel '93 ha sconvolto tutti mettendo in scena «Lavorare è un brutto mestiere», il cui obiettivo era semplicemente quello di vendere a un'agenzia di pubblicità il suo spazio espositivo...fate un po' voi.

Ma forse, per chi ancora non lo conosceva, è capitato di sentirne parlare anche legato a un fatto di semi-cronaca: ricordate i pupazzi rafffiguranti 3 bambini impiccati a un albero nelle vie del centro di Milano? Un signore indignato cercò di arrampicarsi per toglierli dalla vista pubblica ma cadde dall'albero fratturandosi qualcosa...ecco, in realtà questa era un'altra installazione di questo artista-provocatore che scelse il 5 maggio (data della morte di Napoleone) e la quercia secolare di Piazza XXIV Maggio per creare una scena che rispondesse con la stessa intensità alle atrocità del mondo...fu un'opera pagata e commissionata interamente dalla fondazione Nicola Trussardi e l'artista venne addirittura premiato..

Certe cose di Cattelan non mi dispiacciono, ma credo che la provocazione sia nata negli anni 60 (forse anche prima col Dada o Duchamp, anche se non era così palesemente indirizzata contro la società) con un certo Warhol e gli artisti Pop...questa mi sembra una variante che alla fine non raggiunge effettivamente il suo scopo (ovvero il cambiamento dello stato delle cose attuale) - sempre che abbia veramente uno scopo- che non sia business. Per carità, non si può non riconoscere le qualità tecniche e di progettazione dello spazio che ha quest'artista, ma siamo un po' lontani da veri buoni princìpi...tutta questa critica mi sembra più aver a che fare con un moralismo facile, che finisce nel momento stesso in cui si voltano le spalle all'opera e non lascia molto nella testa dell'osservatore, se non un forte senso di ripugnanza (vedi il caso del papa e dei bambini impiccati) data più dalla "facilità" di colpire la sensibilità comune per mezzo di riferimenti ben noti che per un vero senso di profondità dell'artista...

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giovedì, agosto 03, 2006

Psicopatologie: Iperidrosi e Eritrofobia

Sebbene sembrino due personaggi della mitologia greca, questi nomi indicano due tra le -chiamiamole- malattie sociali più comuni: personalmente anch'io mi ritrovo ad avere a che fare con una di esse...fin da quando ero bambino (mi ricordo ancora all'asilo) le mani sudano spesso, quando fa caldo sento che la tempeatura aumenta moltissimo e sudo ancora di più..crescendo i sintomi si sono affievoliti gradualmente, anche se mi capita ancora spesso di trovarmi a disagio nel dover stringere la mano a un conoscente, per questo porto spesso un fazzoletto in tasca. Beh, ho voluto giusto dare un'occhiata per trovare qualche info su questo problemino e ho scoperto che c'è chi invece se ne fa veramente un croce che pesa sul proprio quotidiano, non riuscendo ad avere neanche normali rapporti sociali:

IPERIDROSI: Consiste in una eccessiva sudorazione della fronte o/e delle mani che ha una origine simile all'eritrosi. Immotivata, se non in relazioni a cause emotive interiori spesso si associa all'eritrosi, avendo le due sintomatologie cause comuni. Anche in questo caso può sorgere il timore che gli altri possano accorgersene evidenziando, come nel caso della eritrofobia, una emotività, un imbarazzo interiore, un disagio.Sia l'eritrosi che la iperidrosi possono avere una origine in comune e possono essere trattate con l'ipnosi terapia breve.

ERITROFOBIA O ERITROSI: L' eritrofobia è una paura caratterizzata dal timore di diventare rossi in viso o in altre parti del corpo, amplificata dalla paura che un' altra persona se ne possa accorgere.
L' arrossamento del viso viene provocato da una dilatazione dei capillari che rispondono ad un ben preciso impulso a carattere emotivo.
L' eritrofobia potrebbe rientrare nelle fobie sociali, anche se con alcune differenziazioni.
Può divenire un vero e proprio tormento per le persone che soffrono di eritrofobia ( e iperidrosi) relazionarsi verbalmente con chiunque, uomini o donne,vecchi o giovani e di sentirsi al centro dell'attenzione, perchè il loro pensiero è rivolto costantemente a cercare di prevenire questo arrossamento, segno evidente di un imbarazzo emotivo.
[...] Egli capisce che il diventare rosso è la punta di un iceberg di un problema emotivo che sta più a fondo, impercettibile a volte persino a lui stesso, se non per questa eritrosi.
Da un punto di vista psicologico rappresenta un " disturbo d'ansia" ma alla base possono esserci anche disturbi della personalità di tipo ossessivo e compulsivo.
In qualunque caso sarebbe importante intervenire prontamente, prima che possano evidenziarsi altri disturbi. (fonte: ipnosiweb.it)

Su mybestlife ho trovato:

IPERIDROSI: Si definisce iperidrosi senza cause specifiche (o idiopatica - essenziale) un aumento non normale della sudorazione senza giustificato motivo ambientale. Questo disturbo si manifesta soprattutto a carico delle ascelle, dei piedi, del viso e delle mani. Quando colpisce in particolar modo queste ultime viene denominato "iperidrosi palmare". La sudorazione eccessiva delle mani è generalmente la condizione più fastidiosa fra tutte le forme di iperidrosi, poiché le mani sono molto più esposte di ogni altra parte del corpo e svolgono un ruolo molto importante nella vita professionale, in tutte le attività pratiche di ogni giorno e nella vita di relazione sociale. Molte persone sofferenti di questo disturbo sono addirittura condizionate nella scelta della loro professione, considerate le difficoltà che incontrano nel maneggiare materiali sensibili all'umidità, come, per esempio, la carta, per l'imbarazzo quando devono dare la mano. In alcuni casi gravi giungono addirittura ad evitare del tutto i contatti sociali. Il disturbo, generalmente, inizia nell'infanzia o nell'adolescenza, ma può presentarsi la prima volta anche in età adulta. Si manifesta durante tutto l'anno aumentando tipicamente d'estate; il sudore è chiaro, acquoso e può variare da una sottile pellicola cutanea ad un vero e proprio "gocciolamento" apparentemente inarrestabile. In alcune situazioni al disturbo si associano odore esageratamente intenso (osmidrosi) oppure particolarmente acre (bromidrosi) soprattutto quando l'iperidrosi palmare è accompagnata da aumento sudorale alle ascelle, alle aree genitali e, in piccola quantità, ai capezzoli. In questi ultimi casi il cattivo odore sarebbe provocato dalla modificazione chimica del sudore, con maggiori componenti ormonali, che favorirebbe la moltiplicazione di batteri sulla cute e capaci di provocare la fermentazione del sudore stesso.

CAUSE: Attualmente non sono note le cause dell'iperidrosi e la ricerca è orientata allo studio del sistema nervoso neurovegetativo in relazione alla sua reattività (aumentata nell'iperidrosi) riguardo agli stimoli ambientali, viscerali (apparato gastroenterico), emotivi. A proposito di questi ultimi, numerosi studi psicologici indicano che la causa del disturbo sarebbe da attribuirsi a "personalità" timide, ansiose, emotive, che hanno una notevole difficoltà, anche se del tutto inconscia, ad accettare il loro "ruolo sessuale" e il loro posto nella società (ipotesi psicoanalitica). Questi individui, sebbene estremamente angosciati dal loro disturbo, nello stesso tempo lo userebbero come alibi per evitare di entrare in contatto con le altre persone in una sorta di ambivalenza in cui vi sarebbe un autoconvincimento che sono gli "altri" a tenerli a distanza (per evitare ogni contatto con le loro mani sudate) mentre in effetti sarebbero loro stessi a respingere. Questa ipotesi è arricchita da quella psicosomatica (Riza) in cui l'iperidrosi viene vista da un lato come il tentativo di tenere lontano "contatti" temuti e indesiderati, dall'altro come un'acqua cutanea che cerca simbolicamente di "spegnere" un calore, un "fuoco" emotivo (aggressivo o d'istinto sessuale) interiore di cui si ha grande paura.

Per quanto si parli di disturbo, quando si sente parlare di sudore spesso si sente dire "che schifo!"...beh, citando una definizione wiki: "Il sudore è composto da acqua al 70% e per il rimanente da zuccheri e sali minerali." In più si impara qualcos'altro sulla sudorazione:

Sudorazione (Perspiratio sensibilis): [...] "La sudorazione di un adulto va da 0,5 litri al giorno fino a un massimo di 10 litri in dipendenza del lavoro fisico e delle condizioni ambientali." [...] "si parla di sudorazione termica riguardo la regolazione della temperatura corporea (termoregolazione)." [...] "sudorazione emotiva in presenza di tensioni psichiche (sudare per la paura, sudare freddo, ...)";

Idrosi (disturbi della sudorazione): Disturbi e patologie della secrezione del sudore si chiamano idrosi. Clinicamente si distinguono:

* Anidrosi: (mancanze della sudorazione)
* Ipoidrosi: (scarsa sudorazione in generale)
* Emiiperidrosi, sinonimo: Iperidrosi unilaterale (scarsa sudorazione in metà del corpo)
* Iperidrosi: (eccessiva sudorazione). Può essere:
  • essenziale o da causa non nota
  • psicogena
  • dovuta a malattie del sistema nervoso centrale o periferico
  • dovuta a malattie del sistema endocrino (es feocromocitoma, ipertiroidismo, diabete, ecc.)
  • menopausale
  • notturna
Leggendo in giro scopro che l'iperidrosi palmare colpisce solo negli USA il 3% dell'intera popolazione (!!!) e infatti si dice che abbiano scoperto un modo per sconfiggere definitivamente il problema: una bella punturina nel petto (al max due) e il problema svanisce...mah. Oppure si trovano un sacco di consigli per risolvere temporaneamente: per esempio puoi farti preparare in farmacia una soluzione al 20% di alluminio esaidrato in alcool etilico a 95° ed applicare due volte al giorno per sette giorni; oppure utilizzare la magnesite, ovvero una sorta di borotalco ricavato dallo sminuzzamento di rocce di magnesio, che viene usata da scalatori, free-climbers e ginnasti; esistono anche soluzioni elettroniche come la ionofresi che però, sinceramente, mi convincono poco. Se invece il problema è legato a disturbi d'ansia lo psicologo Paolo Chellini suggerisce a una lettrice "Training Autogeno, Rilassamento Frazionato, Neurorilassamento muscolare, Desensibilizzazione Sistematica, Ipnosi, etc." o anche solo frequentare un corso di Yoga o di Meditazione per imparare a respirare correttamente (spesso quando si è sotto stress respiriamo in modo scorretto e induciamo inconsciamente una reazione d’allarme che è il precursore della sudorazione palmare).

Respirare bene...giusto!

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