mercoledì, agosto 16, 2006

L'abolizione del credito d'imposta contro il lavoro nero [riflessioni]


Riporto un articolo che avevo tenuto da parte e sembra interessante, risalirà a metà settembre 2005 (nei miei archivi). Stavolta si parla di economia, anzi, ne parla il prof. Mario Centorrino -docente di economia nel siciliano, credo- classe 1942, esperto di economia e criminalità (ultimo libro: "Il mercato del lavoro nero" 2005).

I NUOVI OCCUPATI SONO I VECCHI SOMMERSI

I nuovi occupati in Italia di cui parlano gli ultimi dati ISTAT sono il frutto di una crescita strutturale o segnalano piuttosto un processo di emersione dal sommerso? Trova maggiore consenso tra gli economisti la seconda ipotesi che, oltretutto, svela, se così può dirsi, un fenomeno di eterogenesi dei fini: un risultato diverso, cioè, che si stava raggiungendo con un incentivo, il credito d'imposta, rispetto agli obiettivi prefissati per quello stesso incentivo (stabilizzazione, non creazione di nuova occupazione). E comunque positivo, al contrario di quelli finora ottenuti da altri incentivi appositi finalizzati all' eliminazione del lavoro nero.
Spieghiamo meglio.
Dall'ottobre del 2000, per ogni addetto in più assunto a tempo indeterminato, un imprenditore otteneva un credito d'imposta pari a 10 milioni delle vecchie lire, che nel Sud raggiungeva addirittura i 15 milioni. Una legislazione di vantaggio che ha generato almeno 200 mila posti di lavoro, utilizzata in particolare per regolarizzare il lavoro nero. Ora, perche questo tipo di agevolazione, tenendo conto anche delle "minacce" di controlli e sanzioni continuamente rivolte sul punto, veniva ritenuto più conveniente rispetto alle attuali norme che incoraggiano l'emersione? Sostanzialmente sulla base di tre ragioni: intanto, la semplificazione della procedura; poi la possibilità di fruizione immediata del beneficio concesso senza attese o incertezza sui tempi di erogazione; ancora, l'invisibilità relativa dell'operazione. Tre caratteristiche diverse da quelle che connotano le misure per la emersione del lavoro nero; non semplici; incerte nei tempi di fruizione; per necessità di cose destinate a lasciare traccia. Anche se, ovviamente, assai piu convenienti sia per gli imprenditori sia per i lavoratori dal punto di vista della retroattività degli effetti. Il sistema, per dirla in breve, aveva trovato, come guidato dalla mitica mano invisibile, un meccanismo efficace per eliminare lavoro nero con un rapporto costi-benefici ritenuto, a torto o a ragione, vantaggioso dalle parti. Ed i numeri lo attestano significativamente. Qualcuno ha pensato - abolendo il credito d'imposta - che limitare l'offerta sul mercato avrebbe tolto argomenti alle solite lamentazioni sull' eccesso di rigidità nel mercato e sul divario tra produttività e salari. Meglio ritornare al buon tempo antico, senza alterare più ditanto quel tasso naturale di sommerso che, in fin dei conti, è ritenuto un toccasana da moltissime aziende. Resistenti, per questo, ad ogni allettamento da proroga per la regolarizzazione d'obbligo.
Mario Centorrino


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Bibliografia di Centorrino: unilibro.it e archivio900.it

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