lunedì, novembre 20, 2006

MOVIES QUIZ: un fenomeno che dilaga


Se non avete ancora provato dovete andarci subito! Dedicato a tutti gli appassionati di cinema (a tutti i livelli e preferenze) questo sito raccoglie un sacco di quiz, formulari e giochi che hanno per tema principale il cinema. Secondo me, poi, la parte più divertente da fare con gli amici è quella che si chiama "Gli Invisibili" in cui si tratta di indovinare il titolo del film riconoscendolo da un solo fotogramma che, attenzione, è stato ritoccato in maniera da occultare il volto del personaggio e farlo risultare invisibile appunto...geniale. Un super-prop all'inventore del gioco ma soprattutto a colui (o coloro) che impiegano (perdono) tutto quel tempo per effettuare i fotoritocchi alle immagini...chiedete un risarcimento alla Adobe!!! ;-)

Di quiz ce ne sono a centinaia, basta sceglierne uno a caso e giocare. Se poi vi accorgete di diventarne dipendenti allora vi consiglio di registrarvi al sito (gratuitamente) in modo che il vostro profilo rimanga memorizzato...questo servirà quando dovrete abbandonare il gioco a metà perchè è appena entrato il vostro capufficio col responsabile generale per fargli vedere a che punto è il lavoro, che - ovviamente - è salvato sul vostro PC. La volta successiva basterà loggarsi di nuovo e riprendere la partita dall'ultima immagine indovinata. C'è poi la possibilità, se siete molto bravi, di far parte della classifica che tiene conto dei migliori giocatori (i migliori "indovinatori" di fotogrammi...) e spocchiarvela fuori a cena. Il sito, inoltre, offre altre modalità di gioco che, a dire il vero, non ho neanche preso in considerazione...se vi interessa scopritelo voi!

Gran sito, non c'è che dire.

www.moviesquiz.it

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giovedì, novembre 16, 2006

Arriva l'inverno, copriti che ti ammali


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martedì, novembre 14, 2006

Continua il concorso "Scripta Manent" su |effigiēi atque imāgĭnis| !!!

Visto che le cose, se si fanno, si fanno per bene ho aperto un fotobook dove poter consultare tutte le immagini che scatterò (e scatterete si spera) in occasione di quest'iniziativa che sembra inutile e cretina - "Scripta manent" - ed effettivamente lo è ;-).
A parte gli scherzi (neanche tanto poi) vi annuncio che gli approfondimenti visivi dei vari post che scriverò d'ora in avanti li pubblicherò in quest'altra pagina apposita...molto comoda, tra l'altro, perchè è già suddivisa cronologicamente. Tanto per essere in tema con questo blog ho cercato di usare gli stessi colori dello sfondo e gli ho dato un nome atrettanto latineggiante (ma forse, questo, più corretto...chissà):

|effigiēi atque imāgĭnis|

Per ora non ho consentito di far commentare chiunque ma soo chi individuo io, così per non rischiare di dover perdere tempo (altro tempo...) ma più avanti si può aprire il commento libero...per ora non è prioritario. Questa nuova pagina (fornita gratuitamente - ma con restrizioni - dal servizio Fotolog) ha per ora l'esclusivo scopo di completare i post di questo blog. Troverete comodamente il link sempre in alto a destra sotto la voce "Altri blog interessanti: miei e di amici".

A presto a tutti!

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lunedì, novembre 13, 2006

Scripta Manent! Le mejo cose sui muri...

Ho deciso di rendere un servizio gratuito - così, per bontà - a tutta quella masnada di cafoni e ignoranti bifolchi che spesso scribacchiano sui muri di tutte le città. Eh sì, perchè non è giusto che il loro colto lavoro (di antiche origini) passi inosservato dai più: tanta dimestichezza col mezzo artistico e cotanta padronanza del lessico non possono, anzi, non devono esservi ignote...Ho addirittura sguinzagliato amici miei per le strade delle città armati di fotocamere digitali da 100 euro o cellulari di ultima generazione per rendere questa campagna promozionale più completa e, diciamolo, più divertente...per cui invito anche te che stai leggendo a partecipare a questo mini-concorso intitolato "Scripta Manent" e vedere a fine mese di dicembre quante e quali foto selezionare e premiare! Primo premio? Il compito di andare a ripulire...;-) (no, vabbè, adesso vediamo...)

...Modesto il ragazzo/ragazza...(foto Alex - Faenza, 23 gen 2006)


No comment (foto Alex - Faenza, 23 gen 2006)


...evidentemente non l'ha colto...(foto Mari - Torino, 18 nov 2006)

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venerdì, novembre 10, 2006

L'emicrania è una malattia che fa ingrassare ed è ereditaria...


Milano, 7 nov. 2006 - Sono circa 7-8 milioni gli italiani costretti a fare i conti, durante l'anno, con un dolore alla testa violento e pulsante, accompagnato a volte da nausea e vomito. Tanti sono i malati di emicrania nel nostro Paese, nel 20% dei casi afflitti da crisi quotidiane, e ancora oggi spesso accusati di simulare un dolore che fino a poco tempo fa era giudicato solo un disturbo disfunzionale, o un sintomo di altri problemi più seri.
Oggi invece abbiamo scoperto, grazie a uno studio condotto alluniversità di Torino, che l'emicrania è una vera e propria malattia, causata da unalterazione di strutture cerebrali precise, localizzate allinterno del circuito del dolore. Lo spiega Lorenzo Pinessi, ordinario di Neurologia dellateneo piemontese e direttore del Centro cefalee dell'ospedale Le Molinette di Torino, illustrando oggi a Milano i risultati di una ricerca tutta italiana, che sarà presto pubblicata su Headache. Sotto accusa - dice l'esperto - i lobi frontali e temporali, aree cerebrali che fanno parte del circuito che regola il dolore. Per la prima volta al mondo il team piemontese, usando un'innovativa metodica di risonanza magnetica (che si avvale di una particolare analisi morfometrica), è riuscito a evidenziare delle riduzioni focali di sostanza grigia proprio nelle aree cerebrali del circuito del dolore. Piccole alterazioni, presenti sia nei pazienti con emicrania episodica, sia in quelli cronici, ma non nei soggetti di controllo, cioè sani.
La ricerca, condotta su 56 persone (di cui 27 afflitte da emicrania) ci ha permesso di verificare anche che questa riduzione di sostanza grigia è direttamente correlata con la frequenza degli attacchi. In pratica, maggiori sono le alterazioni, maggiore è la vulnerabilità alle crisi. Dunque possiamo dire che chi soffre di emicrania è un malato vero, non un simulatore. Purtroppo arriva alla diagnosi anche dopo anni di sofferenza, e deve essere aiutato. Non solo, un altro recente studio del team piemontese ha legato l'emicrania ai chili di troppo. La malattia fa ingrassare: circa 3 milioni di emicranici italiani sono obesi o in sovrappeso. Si calcola che questa malattia regali chili in più nel 20-30% dei casi, dice Pinessi. Dunque anche la bilancia rappresenta un problema per questi pazienti. Nella nostra ricerca abbiamo visto che l'emicrania colpisce il 10% della popolazione generale e il 30% degli obesi. Così - precisa Pinessi, anticipando i temi del prossimo Migraine Day, in programma il 18 novembre ad Alba - siamo andati a studiare il metabolismo del glucosio, scoprendo che i pazienti con emicrania presentano una certa insulinoresistenza: anticamera della sindrome metabolica, del diabete preclinico e dell'obesità. Non solo, a insidiare la linea di chi soffre di questa forma di mal di testa sono anche i farmaci. Alcuni medicinali usati nella profilassi dell'emicrania, come i beta-bloccanti e i calcioantagonisti, possono far ingrassare: secondo un recente studio su 200 pazienti, alcune molecole anti-emicrania regalano anche sei chili in più.
Il legame chili-emicrania è molto stretto. L'aumento del peso moltiplica gravità e durata degli attacchi, che rischiano di diventare cronici. Mentre la stessa emicrania favorisce l'obesità. Cosa fare, allora, contro questo doppio pericolo? Una dieta adeguata e una moderata ma regolare attività fisica possono ridurre in modo significativo l'insulinoresistenza, migliorando tutti i parametri metabolici, quindi anche leccesso di peso, assicura Pinessi. Di conseguenza gli attacchi saranno più rari e meno dolorosi. Stiamo valutando anche l'efficacia di alcuni farmaci che migliorano la sensibilità all'insulina, per controllare meglio anche l'emicrania. Per spegnere il dolore lancinante localizzato in genere a metà testa, un aiuto arriva dal menù. Meglio evitare alimenti e bevande a rischio crisi, come formaggi, cioccolato, vino, spumante, banane, crostacei, noci e frutta secca, agrumi e pomodori, consiglia l'esperto. Occhio poi allo stress, che peggiora le crisi. Un problema ben noto soprattutto allaltra metà del cielo, dal momento che per ogni sei pazienti cinque sono donne. La cattiva notizia è che l'emicrania è ereditaria: se sia la madre che il padre ne soffrono, i rischi per i figli sono molto alti. Come spegnere il dolore? Nei casi più lievi purtroppo il fai da te è frequentissimo: molti pazienti non ne parlano neanche con il proprio medico, magari si affidano a terapie alternative o ai consigli del vicino. Altri pensano di soffrire di cervicale e passano anni per cercare di risolvere un problema inesistente. La realtà è che - dice Pinessi - quando abbiamo davanti persone giovani, spesso la cervicale non centra nulla. Il dolore arriva dall'emicrania, che nel 30-50% dei casi si focalizza a livello di nuca e spalle. Altro rischio, confondere l'emicrania con la cefalea tensiva: i casi di questultima forma di mal di testa sono molto più rari. Proprio per alleviare il dolore e la tensione muscolare dei pazienti, i ricercatori stanno testando l'efficacia della tossina botulinica di tipo A. Due studi americani su oltre 350 persone hanno mostrato che iniezioni della tossina nei muscoli intorno agli occhi, nella fronte, nelle mascelle o su collo e spalle consente di allentare la morsa della cefalea e dell'emicrania con una componente muscolo-tensiva.

ADN Kronos - Mar 7 Nov (Mal/Adnkronos Salute)

Informazioni e approfondimenti sulle tipologie dell'emicrania - cosa fare:
- mi scoppia la testa (i tipi di "mal di testa") sito
- che mal di testa (possibili cause) sito

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giovedì, novembre 09, 2006

l'indolenza e l'indifferenza

Si vede che stasera mi va di scrivere..appena tornato da una "serata film" con amici ("Il calamaro e la balena" di Noah Baumbach) e mi torna in mente un argomento che viene spesso a distrarmi: la gente di faenza che non ti saluta pur conoscendoti. Non so se capita spesso fuori da questa città (anzi, paesone lo definisco di solito) ma qui è frequente mancare il saluto.

Da ragazzini ci si salutava tra maschi con un'alzata di mento e uno sguardo sicuro, uppure con un "", "Ueilà", "Oh", "E". Adesso tra amici ci scappa un "ehilà", "bella", "allora?"...qualche volta anche "Ciao". Però se ti capita adesso di incrociare per strada qualcuno e
per caso qualche vecchio compagnio d'infanzia o dell'adolescenza...non ci si saluta, si volta la testa dall'altra parte o si fa finta di niente. Il bello è che in realtà ci si riconosce subito...ma è passato così tanto tempo che - boh, capita solo qui, ne sono convinto - si ha un'autorizzazione a non rivolgere più il saluto. Poi, in realtà, se capita di essere il primo a forzare il saluto si viene corrisposti. E anche subito...da tempi comici, veramente.
E' questo che non capisco: è chiaro che ci si conosce e che ci si ricorda l'un l'altro, però il primo che "cede" perde! Non so quanto possa comprendere questo comportamento anomalo una ragazza...sono "cose da uomini" queste...da bambini cresciuti.


Poi ci sono le scritte per i muri della città. Manco avessero una bella grafia dico io...quattordicenni infottati - come me alla loro età - pigliano su la bomboletta e di fianco alla propria tag scrivono pure invettive politiche...a 14 anni non ne capivo una mazza di politica (ricordo che uno dei miei primi testi rap aveva una strofa in inglese che diceva "I don't even know what is Ku Klux Klan..."). Non che adesso ci capisca molto di più...ma mai mi sarei azzardato a lordare i muri con nient'altro che la mia tag.
Più che disprezzo o disgusto io ritengo che sti bambini siano confusi, e un bel po'. Non posso fare a meno di pensare a chi li ha educati. E come. E quanto spesso più che altro.

Non ne ho proprio voglia di scrivere lamentele facili a pensarsi...noiose a scriversi. Ognuno la pensa un po' come vuole, fatto sta che se si vuole parlare di vandalismo e aerosol art bisogna fare le dovute distinzioni. Però non è l'argomento di questo post.

L'indolenza la vedo in 'sti bambini, più piccoli di me ma che non sai dargli un'età...alcuni già sembrano miei coetanei. Non importa quello che sembrano (e sembrano veramente tutti uguali) perchè fra un po' sembreranno altro...una volta essere un "metallaro", un "punk", un "rapper" faceva veramente la differenza. Non eri qualcuno ma eri qualcun'altro.
Adesso che tutto ha contaminato tutto non importa se vesti i baggies: potresti ascoltare i Linea 77 e i Finley assieme a 50 Cent e Fibra. "Punkabbestia" che di Punk hanno ereditato solo il cane. Ma forse non solo...

...

No, pensandoci bene l'anarchia del "Fuck the System" aveva almeno un valore: essere contro i valori. I bambini di adesso sono "Fuck everything" e neanche loro sanno spiegarti il perchè. Perchè è come si sentono. Poi, però, si rifugiano tutti nelle canzoni d'amore scritte dai giovani cantautori e se ne fanno solido scudo se vengono accusati di essere una generazione dispersa...Vabbè, mi sto avvicinando troppo al ruolo del vecchio che bofonchia "Ai miei tempi era meglio...". Non era meglio, ma era più avvicinabile.

Qui, man mano che passano gli anni la situazione si complica sempre più: faccio fatica io a 27 anni a capire certe dinamiche giovanili di ragazzi che hanno non più di 7/8 anni in meno di me, non immagino che tragedia possa essere per un genitore quasi quarantenne...ed è di fronte a certi problemi - secondo me - che si reagisce con l'indifferenza.

Evitare è meglio che curare.

Per questo i ragazzini continuano ad essere indolenti e insolenti. E che i miei vecchi amici d'infanzia non mi salutano più.


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martedì, novembre 07, 2006

MTV - il canale perfetto


Oggi guardavo MTV nella fascia oraria dalle 12 alle 15. Cartoni animati e programmi pensati apposta per gli adolescenti, questo ormai lo sanno tutti.
Quello che desta in me particolare curiosità è lo staff che sta dietro a questi programmi. Premetto che non ho ancora effettuato ricerche specifiche a riguardo (palinsesto italiano e americano per intenderci, reperibili - credo proprio - tramite il sito ufficiale di MTV) ma il primo pensiero che mi sovviene è: MTV non è solo un canale televisivo, bensì un mondo. Tutto ciò che viene trasmesso, innanzitutto, è stato preparato e confezionato ad hoc per MTV: le pubblicità che passano NON sono le stesse degli altri canali, a parte qualche rara eccezione.
Tutte le immagini sono patinate, in stile MTV. La stessa pubblicità è più cool, rimaneggiata nella comunicazione e con colori più saturi. I programmi non solo sono diversi dal solito ma si fanno desiderare...la cultura delle immagini è essenziale. Ne segue una golosità dell'occhio: le immagini colorate, con grafiche accattivanti e sempre attuali fanno tendenza (anche se odio questo termine) e non sono minimamente avvicinabili da qualsiasi altro programma della TV italiana.
So che all'estero ci sono altri programmi musicali dal target "giovane" che, però, storicamente hanno copiato lo stile di MTV...basta pensare a VIVA (emittente musicale per giovani tedeschi) o MCM (? - emittente francese chiusa da un po' di tempo mi sembra).



"Room Raiders"(ora in versione "State to State"), "Boiling Point", "Why Can't I Be You?", "Pimp my ride" , "I wanna be made", "Next"...sono solo una porzione dei programmi trasmessi. Però - e di nuovo sottolineo che devo informarmi di più a riguardo - hanno tutte un punto in comune: tutte fanno perno sulle due maggiori debolezze (degli americani?):

1. Il concetto di ricchezza e 2. l'intimità.

Ora, non voglio descrivere cosa avviene all'interno di questi programmi anche perchè credo che tutti li abbiamo visti almeno una volta nella vita...in caso contrario basta dare un'occhiata.
Quello che se ne deduce, però, è un'idea di ciò che attira l'attenzione dei giovani (americani di sicuro, ma direi anche italiani). Correggo: quello che vogliono che a questi ragazzi piaccia.

1. Ciò che possiedi indica che tipo sei (ovvero "what you have is what you are"); 2. Anche una persona qualsiasi può avere i suoi famosi 15 minuti di gloria > "what you seem is what you get" (tra l'altro con una tecnica di marketing diabolica: prima ti faccio vergognare della tua intimità, in modo da strappare qualche risata al pubblico, poi ti dò una ricompensa a scelta: uscire con la tipa/tipo oppure dei SOLDI).

Sono troppo precipitoso se concludo con: "soldi e sesso sono la cosa che interessano principalmente i giovani"?



Tornerò presto su questo tema, con qualche informazione in più. Sicuramente.

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lunedì, novembre 06, 2006

Moti d'idee a Faenza

Bah..sembra che qualcosa si stia muovendo nel faentino..sentivo dire che Faenza, oltre a vincere il primo premio in Italia per la percentuale maggiore di banche e negozi d'abbigliamento pro-capite, conta anche il più alto concentramento di circoli culturali per numero di abitanti (!!?!?).
Non si direbbe, eh? Infatti. Noi stessi (movimento culturale giovanile, intendo) non ne sapevamo niente. Comunque.

Quando c'è il patrocinio del Comune, l'intervento interessato del Sindaco e dell'Assessore della Regione, tutti i permessi in regola...beh, il gioco è fatto: puoi allestire con colori vivaci una porzione dismessa della città sentendoti un eroe; puoi tenere la musica ad alto volume in barba ai vecchi rimbambiti che abitano di fronte giustificandoti con "abbiamo i permessi, signora, chiami pure il centotredici..." e bofonchiando "duemaroni sti vecchi.."; puoi avvinazzare tutti gli ospiti con vinaccio di terza categoria senza incorrere in multe o sanzioni; puoi alzare senza timore le spallucce a chi ricorda ingenuamente "...e la SIAE?"...Insomma, puoi fare un sacco di cose senza preoccupazioni...finalmente aggiungo.

Il 25 ottobre (2006) è partita quest'iniziativa "pilota", allestita-gestita-organizzata dagli studenti ISIA, che serve a più cose:
1. Comunicare che l'arte e la cultura a Faenza NON sono morte;
2. Annunciare l'intenzione di fare uscire allo scoperto le varie e molteplici attività culturali promosse dalle tante associazioni incluse in questo progetto; si parla di teatro, cinema, poesia, letteratura, serate a tema, appuntamenti fissi e speciali...tutti presenti a attivi nel circondario già da anni;
3. Diffondere la volontà di spingere Faenza oltre l'ormai arci-nota ceramica, non certo soppiantandola ma ampliandone (e migliorandone) la fama con il supporto dei sopracitati eventi culturali...ovviamente cercando di allargarne il raggio d'azione a tutto il territorio nazionale, non solo quello regionale. Questo è il motivo per cui hanno parlato di questa iniziativa (Moto d'idee) sia testate locali (Settesere), regionali (il Resto del Carlino) che nazionali (il Sole 24 Ore). (link al Comunicato Stampa sul sito del Comune di Faenza)

Noi ci si diverte sempre un sacco, non c'è che dire. Questa volta, però, la cosa più divertente sono state le domande dei passanti incuriositi che ci hanno visto lavorare per tutta la giornata: "Cos'è? Una sfilata"; "Quanto costano?" (rivolto ai 16 televisori facenti parte dell'installazione itinerante Tecla); "Dov'è l'ISIA?" (esattamente sull'altro ciglio della strada signore, da 27 anni...); "Da quant'è che fate 'ste cose?"; "Po-po-te-te abbassaaa-re la musica, c'è dell-a gente che vuole do-o-rmire.." (alle cinque del pomeriggio, provavo l'impianto...). Meraviglioso.

Nella foto in ordine da sin.: Riccardo Zanobini (www.zetastudio.it), io, Enrico Assirelli aka Chicco (rappresentante degli studenti ISIA con me), Andrea Magnani aka Magno (designisnotdead) e Riccardo Gambi (studente ISIA coinvolto nel progetto Tecla).

Rimanete attenti alle iniziative proposte, se non lo fate poi non lamentatevi che "a Faenza non succede mai niente".

Support your 5% local events!

approfondisci nel dettaglio: moto d'idee (sito ufficiale)
vedi più foto dei progetti esposti: relax-design (novembre) e designisnotdead

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giovedì, novembre 02, 2006

Fidarsi E' bene. Punto.


Riconoscersi: principio dell'esserci.

Guardarsi allo specchio. Ci si può distrarre in mille modi facendolo: la mattina appena alzati per vedere che faccia si ha e analizzarsi il viso, scoprire poi un nuovo brufoletto, un punto nero, un gonfiore dolorante...oppure mettendosi le mani tra i capelli e concludere il gesto da pettine col pensiero "Ma quanti capelli bianchi..!". Ognuno ha il suo modo e la sua frequenza di guardarsi allo specchio.
Eppure quest'oggetto di vetro e polvere d'argento ha un valore che abbiamo dimenticato subito, non appena fu inventato: restituirci la nostra immagine, confermarci che esistiamo. Un tempo fu lo specchio d'acqua, poi un sacco di superfici riflettenti, fino all'odierna definizione sublime dell'immagine di noi stessi...oggigiorno esistiamo "veramente". Ed anche "ad alta fedeltà" (!). Riusciamo a vedere proprio tutto di noi - difetti e pregi - riuscendo a cogliere gli scorci più estetici del nostro volto, imparando poi a giocare con i nostri profili migliori. Ci muoviamo, simuliamo situazioni immaginarie ("stai parlando con me?" in "Taxi Driver" di M. Scorsese - oppure la sua imitazione parodistica in "La Haine"), balliamo in sincro con altre venti persone...ma non pensiamo più al fatto che ci siamo, che esistiamo...e che la conferma definitiva ce la dà quest'oggetto.

Se non ci fosse lo specchio dovremmo basarci solamente sulla percezione che gli altri hanno di noi, e dedurne che infatti esistiamo anche noi. Che ci siamo. Però il semplice interagire con gli altri non basta, l'uomo deve vedersi...non gli basta toccarsi con le mani il corpo e la faccia, l'uomo deve vedersi per riconoscersi. Immaginate se vi togliessero la faccia come in "Face Off" ma non poteste osservarvi allo specchio. Io credo che impazzirei sapendo di avere un altro aspetto ma non avendo alcuna possibilità di specchiarmi...probabilmente sto raccontando un incubo.

Farsi riconoscere: seconda fase.

Una volta risolta l'assoluta necessità di "riconoscersi" segue quella del "farsi riconoscere", ovvero l'affermazione della propria identità (l'ego fa outing). Però non basta parlare con gli altri. La socializzazione facilita l'estensione delle proprie conoscenze e favorisce le possibilità di restringere il cerchio di interesse - individuando gli amici - fino a definirne uno molto confinato: gli affetti. Sono gli amici e gli affetti che completano l'opera dell'affermazione di sè dell'uomo: non solo interagiscono con lui e lo riconoscono, ma conoscono bene le sue caratteristiche (peculiarità, pregi, difetti, abitudini) fornendo prove essenziali per determinarne l'esistenza.


Sappiamo di esistere, e non solo di "esserci", grazie a queste persone. La fiducia in loro è vitale per l'accesso alla nostra identità più intima.

Concludo dicendo che questo mondo contemporaneo potrà anche avere tutti i nostri dati e monitorare le nostre mosse, le nostre vite, cercando di inventare continuamente la maniera migliore per farci fare esattamente quello che vuole, come comprare, accettare, rifiutare, odiare, amare, cambiare idea e altro ancora...Eppure questo mondo non riuscirà mai a strapparci la nostra vera identità, fatta di parole, sensazioni, emozioni, gesti, abbracci e sguardi...non almeno finchè rimarremo uniti tra di noi, tra amici.
Tra persone fidate.


Io so di chi fidarmi. E tu?


P.S. Come piccola variante "informatica" su questo tema - la fiducia - consiglio la consultazione del sito no1984 che mette in guardia sui rischi e pericoli del Trusted Computing. Prima di leggere il sito molto dettagliato e privo di alcuna immagine consiglio di scaricarvi e vedervi il breve filmato-documentario che è veramente un buon approccio all'argomento (molto ben fatto, tra l'altro).

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