sabato, aprile 07, 2007

Antonio in catene

Chi non ha amici che ancora cascano nel tranello delle catene di Sant'Antonio alzi la mano! A me ogni tanto capita ancora, e probabilmente li inviterò a leggere questo post. Ma a parte tutti i (finti) rimedi anti-catena - vedi le contro/catene satiriche, ironiche, magari scritte in romanesco - mi sono chiesto a che punto siamo con questo problemino: dobbiamo subirle ancora per molto? Non c'è un modo per evitarle? Quali disposizioni ci sono da parte della legge a riguardo?


A parte l'ormai stra-famosissimo sito anti-bufala di Paolo Attivissimo (giornalista e scrittore, residente in Inghilterra, che ha dedicato il suo sito a cacciare e smascherare le - cosìddette - bufale) non ho più sentito parlare di alcun rimedio efficace. Va da sè che il suo solo sito non è sufficiente per informare tutti i miei - e vostri - amici che la jella non si lancia via e-mail...o almeno non ancora per fortuna.

Sul sito gratis.it ho trovato un articolo di Renato Giliberti (5 maggio 2002) che spiega un po' di cosa si tratta il fenomeno delle catene, delle truffe e delle bufale:
"[...] Non sappiamo se le persone che mettono in circolazione questi messaggi lo facciano per un bieco divertimento, per desiderio di notorietà, o per entrambe le cose, ma c'è da dire che molte volte si tratta di scherzi cinici e di pessimo gusto, quando non di vere e proprie truffe.

Si va dalle e-mail "maledette" (del tipo "inoltra questo messaggio ad altre dieci persone e diventerai ricco, altrimenti succederà qualcosa a te e ai tuoi familiari"), alle accorate richieste d'aiuto per un bimbo malato di cancro, ai messaggi che promettono lauti guadagni semplicemente versando qualche spicciolo e inoltrando la lettera ad altre persone (schemi piramidali, che, lo ricordiamo, sono sempre illegali), un avviso sulla pericolosità di qualche medicinale, o di un virus informatico, qualche test psicologico per ragazzi, e così via.
[...]Vogliamo ora considerare in dettaglio un tipo di "lettera a catena" particolarmente dannoso: gli avvisi riguardanti famigerati virus informatici che nessun antivirus è in grado di riconoscere o rimuovere, e che vanno rimossi seguendo le indicazioni fornite nell'E-mail.
Nel messaggio, solitamente, viene consigliato caldamente di cercare e rimuovere manualmente qualche file dal proprio hard disk, e di inoltrare il messaggio a tutti i propri conoscenti.
Peccato che, nella stragrande maggioranza dei casi, il messaggio sia falso e il file da cancellare sia un file più o meno importante di Windows. Cancellandolo, il computer può continuare a funzionare o meno, a seconda della sua funzione all'interno del sistema operativo. [...]"

Sul sito dei servizi informatici dell'Ateneo degli studi di Firenze (CSIAF) c'è un interessante spiegazione dei 3 abusi più comuni nella rete, i quali solitamente provocano rallentamenti, disfunzioni e disagi: allegati sovradimensionati alla posta elettronica, catene di Sant'Antonio e Spamming. Non propagate mai le catene, ma cestinatele appena vi arrivano.

"[...] Altre petizioni hanno argomento umanitario o animalistico, oppure sono appelli e denunce. In tutti i casi viene richiesta la massima diffusone del messaggio, eventualmente aggiungendo in calce il proprio nome ed indirizzo. Due esempi per tutti sono la petizione sui diritti delle donne afgane (che furoreggiava, finché non è stata superata dagli eventi) e la petizione sugli allevamenti di orsi in Cina. Entrambe sono partite da persone o enti che agivano in buona fede (non si tratta cioè di burle o di truffe), tuttavia l'unico risultato ottenuto è la congestione della rete.
È comunque vero che queste petizioni, se non altro, diffondono la consapevolezza dei problemi, ma costituiscono anche una facile valvola di sfogo per la coscienza degli individui, che si illudono così di fare qualcosa di utile, mentre il vero impegno sociale richiede ben altri sforzi ed energie per produrre risultati concreti. [...]"
Per quanto riguarda la legge ho letto che qualcosa è stato deciso in merito a questi abusi del servizio informatico, in particolare ne parla la legge n. 173 del 17 Agosto 2005 ("Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali") all'articolo 5:

ART. 5.
(Divieto delle forme di vendita piramidali e di giochi o catene)

1. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l'incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.

2. È vietata, altresí, la promozione o l'organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, "catene di Sant'Antonio", che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all'infinito previo il pagamento di un corrispettivo.
...sì, vabbè alla fine si resta tutti scettici perchè si sà, la mamma dei cretini è sempre incinta e ci sarà sempre qualcuno che anche e solo per divertimento si inventerà chissà quale fantasiosa scusa per tirarvele addosso...

Se vuoi leggere la mail anti-catena di Arild Ovesen (che
soffre di ben 54 malattie rare e mortali, cattivi risultati scolastici, eiaculazione precoce e paura di venire rapito e ucciso mediante elettroshock anale :-) vai qui;
Tempo fa un altro amico che, come me, odia la catene di Sant'antonio e, soprattutto, diffida a priori, mandò a tutti questa risposta in romanesco...aveva aspettato apposta di ricevere l'ennesima catena per poterla usare (non l'ha scritta lui, l'autore è ignoto) e io ho riso per almeno mezz'ora:

"La dovete da fa' finita de mannamme ste catene der porco dezzio e simili, tipo che er monno è bello, ma solo se rispedisco tutto subbito, sinnò so' no sfigato. Come quer negro dell'Alabama che nun ha risposto a quattromilaseicento imeil e nun ha fatto 'n tempo manco a dì "A" che s'è ritrovato all'arberi pizzuti; o come er caubboi Gion, texano, che tutt'an botto je so cascati li cojoni perché nun ha risposto ecc.ecc.

E che te lo dico a fa de quelli che me manneno le imeil dicennome che ce sta 'n provaider, guarda caso americano, che pe ogni imeil che ariva rigala un centesimo in beneficenza alla Lega pe la Lotta alla Peste dei Cojoni, e che quindi bisogna mannanne a secchi. Ma io me so rotto li cojoni!!!

Oppure qull'antro che cià er fijo piccolo che cià 'na malatia rarissima che manco se conosce (e quello stà ner Missuri), e che te scrive puro er nummero de telefono perché così je telefoni e je dai tutte le notizie possibili. (Che si poi guardi le date t'accorgi che so passati tre anni da quanno è partita la catena e perciò bonanotte ar secchio!) E poi dico, cazzo, a me me vieni a domannà de robba medica che so de 'a Majana e nun so manco bono a metteme 'n cazzo de cerotto?

E de quello che me dice che c'è 'n virus nela posta elettronica, che si nun stai attento te lo piji pure te dalla tastiera, che è peggio de quello che te poi pijà si vai co 'na niggeriana, e nun fate finta che nun lo sapete, che tanto ce lo sapete tutti! E via a mannà imeil...

Quelli poi che te manneno la fotocopia der Centro Antitumori der Prenestino dove li scienziati te dicheno che si te magni 'n ovo ar tegamino te viè er cancro all'ucello, o che fasse lo sciampo è peggio de fumasse tre stecche de MS senza firtro.

Ancora gireno quelli che dicheno che li giapponesi infileno li gatti dentro le bottije, e te dicheno "annamoje a 'ntasà er sito!!!"

E come te poi scordà de quelli che scrivono de quelli dell'ericcson che danno via li telefonini come si fossero fusaje, e che loro c'hanno pure provato e funziona! Basta invià er messaggio a tutti quelli che conosci che ner giro de 'n par de settimane t'ariva a casa Mario J.J.Ericsson in persona, che sa quante imeil hai mannato, e te porta sur portone de casa er cartoccio cor telefonino de urtima generazione, Trial bend, cor GIPPIEREESSE, e la custodia in pitone che ancora se move...

A stò punto fateme 'n piacere: mannateme firm porno, foto de nonna, barzellette e artre puttanate, ma ABBASTA CO STE CATENE! Che mò m'apro 'na feramenta e me le venno!

E speriamo che st'imeil nun ariva in Luisiana, da una che s'è rotta er cazzo più de me e me manna affanculo!"
Eheheh...violentissima sta risposta ;-)
Se vuoi consultare tutte le bufale smascherate da Paolo attivissimo vai sul suo sito qui;
Se pensi che questo post sia troppo lungo, beh, hai ragione ma a desso finisce subito...un saluto ad Antonio e ad Enrico (aka mangiafoglia's brothers) e a Teo.


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giovedì, aprile 05, 2007

Metti l'omicidio in casa!

A primo impatto questi due oggetti risultano molto divertenti e potrebbero pure sembrare raffinati oggetti di design vista la loro finitura lucida e levigata, oltre che all'utilizzo di acciaio e PMMA...ma se ci pensate bene si tratta di un modo molto inflazionato (per cui privo di innovazione) per fare business...e se pensate un altro po' magari scende la catena pure a voi, pensando che debbano essere sempre e solo i soliti temi ad attrarre l'attenzione delle persone: la morte e il sesso. L'amore e La morte.


Dopo una riflessione del genere questi 2 oggetti comunicano solo quel poco che sono, ovvero pretesti per fare spendere soldi alla gente e tenere a regime l'economia. Creati sfruttando le tendenze del momento o affidandosi ai "classici" della comunicazione, senza chiedersi (e senza pretendere di far sorgere la domanda nell'acquirente) se sia veramente il caso di vendere feticci di morte raccontata con (poco) velata ironia...non so, ho smesso di sorridere già da un po' in questo tipo di situazioni. Niente censure, per carità, semplicemente un attimo di riflessione sulla nostra contemporaneità...

Voodoo Knife Display
costa 89,95 £ e Dead Fred Pen Holder costa 7,95 £ su Firebox.com

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mercoledì, aprile 04, 2007

eheheh...non c'è molto da aggiungere ;-) grazie ad Annina che l'ha fatta girare tra noi amici! un bacio.

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