domenica, dicembre 24, 2006

Essere CONTRO nel 3^ millennio

Prendete qualsiasi merce vi venga in mente, l'immagine che affiorirà per prima sarà sicuramente un fotogramma di una pubblicità televisiva o l'immagine memorizzata da una rivista. Estendete pure a servizi di vario genere (dalla banca al canone da pagare, dal profilo astrologico al sesso in diretta TV), a comunicati sociali e ai modelli estetici tanto spinti negli ultimi vent'anni, insomma, lavorate di fantasia e rendetevi conto di quanto la nostra attenzione sia in mano agli esperti di marketing, ai venditori. Ci ha fatto su un film Mr. Carpenter con "Essi vivono", alieni travestiti da persone comuni che, in realtà, influiscono sui gusti e le scelte della popolazione - all'epoca, negli anni '80, il modello "non plus ultra" da inseguire era lo "yuppie". Già al tempo c'era chi se ne accorgeva e non era d'accordo, pensate a quel gran genio di Shepard Fairey aka OBEY. Ne parlerò prossimamente.

Oppure prendete questi altri geni del game designing, che odiano i videogiochi - in quanto mezzo usato "per fini pubblicitari, per l'indottrinamento religioso e per reclutare giovani da mandare al macello" - e proprio per questo li fanno, li pensano, li producono e li distribuiscono gratuitamente sul web per mezzo del loro sito (www.molleindustria.it). Totally open-source ovviamente, e ognuno dal forte taglio critico su temi delicati come la fecondazione assistita ("Embrioni in fuga"), il mondo McDonald's ("McDonald's Videogame"), la storia socio-politica ("Memory reloaded") o il precariato ("Tamatipico"). Non mancano certo i giochini più "tranquilli" con cui semplicemente farsi solo ed esclusivamente una giocata e 4 risate: "Queer Power" che sembra Street Fighter ma bisogna cambiar sesso all'occorrenza per raggiungere l'orgasmo il prima possibile; "Simulatore di Orgasmi" che dovete ASSOLUTAMENTE far provare ad amiche e morose (abbiamo riso mezz'ora almeno...) e "Papaparolibero" con cui pescare dal cielo parole a caso da far pronunciare ad un ormai consunto Paolo Giovanni II...un po' come le sue ultime omelie del resto...bastardissimo, non c'è che dire.

"[...] Sopratutto occorre mettere in discussione la presunta innocenza dell'intrattenimento. I videogiochi sono vettori di ideologie, espressioni di modelli culturali ben precisi. Fra le righe di ogni codice possiamo intravvedere un sistema di valori che nella maggior parte dei casi è quello nordamericano, bianco, consumista e reazionario.

La MolleIndustria non ama i videogiochi, per questo motivo li crea.
Crediamo il sacrosanto orrore per l'attuale panorama videoludico possa essere incanalato in un processo costruttivo e decostruttivo. Crediamo di possa sviluppare un dibattito coinvolgendo le galassie del media-attivismo, della software e della net.art, il popolo dei videogiocatori abituali e quello dei più feroci detrattori. Crediamo che alla critica teorica si debba necessariamente affiancare una pratica alternativa di game design. Perchè i videogichi non sono intrinsecamente "armi di distrazione di massa" ma hanno un immenso potenziale espressivo e comunicativo ancora da scoprire.
Abbiamo deciso di partire dall'online-gaming perchè può aggirare i grandi circuiti distributivi e, almeno potenzialmente, emergere dal sottobosco underground e dell'elìtes artistoidi. Non miriamo alla concorrenza diretta con i colossi dell'intrattenimento - il confronto ormai si basa solo su colossali strategie di marketing e grossi investimenti quindi sarebbe una battaglia persa in partenza. Vista la scarsità di mezzi, l'unica strada è la guerriglia: puntiamo su oggetti piccoli, semplici e fulminanti come vignette, puntiamo sull'originalità per fottere un mercato che da anni va avanti con prodotti fotocopia, cerchiamo soprattutto di sperimentare pratiche che possano essere emulate e si diffondano viralmente. Il videogioco non è necessariamente una montagna di codice incomprensibile. Chiunque può farlo." (estratto direttamente dal sito www.molleindustria.it - introduzione)

Essere contro. Quando questo non vuol dire solo lamentarsi di come va il mondo d'oggi, di com'era meglio quando c'era la lira, di come non esistono più le mezze stagioni. Quando essere contro significa giocare scorretto, senza schierarsi definitivamente e solamente da una parte, quella opposta al nemico. Fatevi furbi, giocate al suo posto, confondetelo, usate i suoi mezzi, i suoi linguaggi. Depistate il nemico. In questi anni ci stiamo tutti concentrando su McLuhan - per chi sa di chi sto parlando - il primo che disse la verità: il media è il messaggio. E non a caso ci si è concentrato tutto il nuovo business degli ultimi 50 anni - sui media dico - con sempre maggior fantasia, creatività e professionalità. Così tanto e così bene che questo è il motivo per cui non ci accorgiamo di quanto ne siamo succubi e complici.

Chiunque può fare qualcosa per "combattere", per "essere contro"? Sì, ma nessuno lo farà. Anzi, pochissimi lo faranno. I ragazzi di cui sopra lo stanno già facendo a loro modo. Visto che è gratis, ha della qualità ed è eticamente corretto, non vedo perchè non scaricare questi videogiochi e diffonderli il più possibile. Non sarà come una partita a GTA San Andreas ma almeno imparate molto di più...

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