martedì, settembre 19, 2006

Tutto gratis - si - ma a che prezzo?


I numeri non mentono.

Potrei fare un'introduzione prolissa e spiegare esattamente la nascita e lo sviluppo di questi due nuovi canali di comunicazione (soprattutto) giovanile ma penso che la maggior parte di chiunque legga questo post già conosca il fenomeno, anzi chiamiamolo trend. Ciò che probabilmente ancora non si conosce bene è il potere che viene esercitato dai proprietari di questi due network. Intanto l'obiettivo annunciato da uno dei proprietari di Myspace è quello di diventare l'avversario più temibile di iTunes, e questo già fa capire le ambizioni di espansione di un servizio gratuito, sì, ma dall'interfaccia orribile, semplicissima e (d'accordo) veloce. Nel primo anno di vita iTunes (nasce il 28 aprile 2003) ha venduto oltre 70 milioni di canzoni e tutt'ora rappresenta circa il 70% di tutta la musica scaricata legalmente dalla rete. Per quanto riguarda le cifre di Myspace si parla di già oltre 61 milioni di utenti (dai 16 ai 34 anni) con la media di 220 mila nuovi utenti registrati ogni giorno ed è il secondo sito più visitato al mondo per pagine viste. Il Wall Street Journal invece parla di YouTube con cifre ancora superiori: 500 mila utenti ma già 1,73 miliardi di visioni effettuate; lo spazio occupato dai video è stimato di circa 45 terabyte (1 Terabyte = 1024 Gigabyte) distribuiti su un 5 mila server e una banda Ethernet dedicata (per la trasmissione dati) da 10 Gb/sec. del costo approssimativissimo di circa 1 milione di dollari al mese. Impressionante. E queste cifre che ho trovato spulciando in rete saranno aggiornate da marzo a settembre 2006 quindi c'è da aspettarsi che adesso i numeri siano cresciuti, e anche di molto.

Quello che mi sono chiesto, e che penso vi siate chiesti anche voi, é: "Ma che cosa ci guadagna il padrone di Myspace e Youtube a far scambiare gratuitamente foto-video-musica autoprodotta tra i giovani?" e soprattutto "Chi è che finanzia tutti i costi di gestione degli utenti e del file-sharing?". Bella domanda.

Attenzione alle condizioni d'uso.

Quanti di noi registandosi a qualche sito o installando un software, si é mai letto veramente tutto il contratto che l'azienda stipula con l'utente-acquirente? Io stesso non l'ho mai fatto, già mi addormento a leggere una rivista, figuriamoci un documento virtual-burocratico. E poi se non si spunta la casella "accetto" non si può mai continuare (tra l'altro: che scelta abbiamo? Nessuno è libero di scegliere quando si fanno affari con le aziende...). Beh, facciamo male.
Nello specifico di Myspace e YouTube qualcuno ha scoperto che (riporto pari pari)
"una volta pubblicata la propria musica, essa appartiene a MySpace (aka Rupert Murdoch) e loro possono farci quello che vogliono, in tutto il mondo e senza pagare l’artista”. “Nel momento in cui pubblicate ogni tipo di contenuto, messaggi, testo, file, immagini, foto, video, suoni, profili, lavori di autori o ogni tipo di materiale su o attraverso il servizio, conferite in questo modo a MySpace una licenza non esclusiva, senza royalty, a livello mondiale per utilizzare, copiare, modificare, adattare, tradurre, utilizzare in pubblicità, vendere, riprodurre, trasmettere e distribuire i contenuti attraverso il servizio” (do it yourself) e "che pubblicare un video su YouTube significa dare a YouTube la possibilita' di realizzare con quel video compilation commerciali, versioni doppiate in maniera da capovolgerne il senso, spot che ne usano solo la colonna sonora e naturalmente la possibilita' di inserirvi qualsiasi messaggio pubblicitario" (copydown). Dunque ecco la chioda, così sì che si capisce quali sono i vantaggi diretti!
Per quanto riguarda i vantaggi indiretti basta pensare a quanti form abbiamo compilato in questi anni: dalla vostra prima casella mail (e poi quante ne avete cambiate?) alla prenotazione di un biglietto aereo o ferroviario qualsiasi (anche se si tratta di connessioni protette vuol dire che gli hackers magari non vi clonano la carta di credito ma l'azienda con cui state stipulando l'acquisto possiede tutti i vs dati). Già si sapeva che sanno chi siamo. Il discorso però è che sanno cosa vogliamo e cosa ci piace (indica le tue preferenze: sport, viaggi, arte, cultura...). Del resto si tratta di marketing e una delle prime regole è quella di soddisfare il cliente: se conosci il cliente, le sue abitudini, i suoi sogni, le sue aspirazioni allora sai dove colpire.

Esempi: Feed Rss e Podcast

L'applicazione diretta sulla rete della strategia di cui sopra è per l'appunto il sistema dei feed RSS. Per chi non sapesse ancora cos'è basta pensare ai Tg delle reti Rai o ancora meglio al TGCom del Gruppo Autostrade: le notizie in forma scritta che scorrono in basso al mezzobusto del giornalista oppure le notizie in real time che accompagnano news generiche, meteo e pubblicità sugli schermi piatti agli autogrill principali sfruttano un sistema molto simile. anche il servizio di Blogger (questo che stai leggendo) dà la possibilità ad ogni utente registrato di visualizzare in una parte della pagina del blog (decisa dall'utente) una serie di pubblicità e notizie che scorrono e vengono aggiornate in tempo reale secondo i criteri con cui è stato creato ogni blog; tale servizio aggiuntivo si chiama AdSense e promette di "guadagnare con il tuo blog". Per esempio: se hai indicato come campi di pertinenza per il tuo blog attualità, poesia e musica allora verranno visualizzate tutte quelle notizie e pubblicità inerenti ad attualità, poesia e musica, aggiornate continuamente. Questa è una forma subdola (perchè non immediatamente chiara) di creare dei potenziali clienti: chissà che qualcuno che naviga sul tuo blog poi non veda una notizia interessante o un annuncio che si conclude con un acquisto...E' per questo che viene promesso anche un compenso, del quale - però - non ho ancora capito nè le dinamche nè l'entità ed è per questo che ho deciso di non collaborare e inserire alcun RSS.
Un altro esempio di canale dedicato è il Podcasting di Apple, diventato già anch'esso un vero e proprio fenomeno. In pratica si apre iTunes (col quale fino a poco tempo fa si ascoltavano solo i brani in mp3, si aggiornava l'iPod e si scaricavano brani mp3 pagando) e ci si collega con Podcast (anche qui una volta registati al sito Apple), ovvero si schiaccia il pulsante e sempre all'interno di iTunes si apre una pagina web collegata al Music Store Apple: iTunes è diventato quindi un browser attraverso il quale interfacciarsi esclusivamente col sito Apple. da questa pagina web, se indicato come possibile, si possono scaricare registrazioni digitali di trasmissioni radiofoniche, lezioni di lingua e simili sia a pagamento che gratuitamente, a seconda dei casi. Ah, a una velocità un pelo superiore visto che è un canale specifico che la Mac ha acquistato appositamente per lo sharing di questi dati.

Non voglio fare gran polemica su questa situazione, anche perchè è inevitabile - questo è il futuro del business. Ed è solo un inizio. Un nuovo universo
virtuale è stato creato ma bisogna stare all'erta come e più che nella vita concreta. Regalereste senza garanzie una vostra canzone, un cortometraggio o una poesia a uno sconosciuto? Con Myspace e YouTube lo avete fatto. Se volete tutelarvi pensateci bene e forse troverete sistemi più sicuri per custodire un briciolo di autorità sul frutto del vostro tempo, lavoro e passione pur sempre condividendolo, e anche gratuitamente magari.

In bocca al lupo ai gruppi emergenti, tipo i McEnroe di Chicco e Magno!


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