lunedì, febbraio 26, 2007

La linea

Sono in molti ad essere d'accordo sulla genialità di questo personaggio animato conosciuto negli anni '70, compresi critici d'arte, artisti e fumettisti che ne sono stati enormemente influenzati. Io ricordo di averlo visto, anche se per poco tempo, alla tv di mia nonna, in bianco e nero, agli inizi degli anni '80 durante nonsoquale programma...e non ho potuto non rimanerne affascinato...la semplicità di un'idea, una linea - una silouette umana caricaturizzata, che dà vita a qualsiasi genere di esperienze grazie proprio alle infinite possibilità fornite da ciò che normalmente viene considerato un limite: una linea orizzontale. Estremo minimalismo in sintonia con una delle tendenze artistiche degli anni '60 condito da un'ironia che prende spunto dalle abitudini dell'italiano medio, probabilmente del nord visto l'accento meneghino reso incomprensibile da doppiatore, anche questo negli stessi anni in cui Paolo Villaggio dava vita a due dei suoi personaggi più famosi, Fracchia e Ugo Fantozzi.







La linea fu ideata e realizzata da Osvaldo Cavandoli, nato il 1° Gennaio del 1920 a Maderno sul Garda ma cresciuto a Milano. Nel 1943, durante la guerra, fu deportato in Germania. Rimpatriato, lesse un annuncio dei fratelli Pagot che cercavano disegnatori per un nuovo cartone animato. Si presentò, realizzò qualche schizzo e fu assunto: nacque il così suo amore per il cinema d'animazione. Iniziò a lavorare come intercalatore e partecipò alla realizzazione del cortometraggio "Lalla e il funghetto" e "I Fratelli Dinamite", il primo lungometraggio animato della storia del cinema italiano. Dal 1950 al 1956, in seguito alla chiusura dello Studio Pagot, Cava aprì due studi di animazione col socio Moroni . Nel 1956 la società si sciolse e Cavandoli cominciò a lavorare per vari studi realizzando i "codini" delle pubblicità di Carosello in cui apparivano oggetti animati (coltelli che tagliano salumi, pasta che esce dalla scatola e così via).

"Sgomberai il tavolo e la mente da tutto ciò che mi ricordava il passato e l'esperienza acquisita. Mi stimolò a trovare qualcosa che sconvolgesse le teorie del "classico"...l'impostazione e l'animazione di personaggi elaborati non era il mio forte...io amavo l'azione e il movimento ed il fatto di dovermi soffermare per lungo tempo su un foglio a cincischiare con svolazzi e particolari mi bloccava. Ho cominciato a togliere dai disegni ed è venuta fuori "La linea". Oltre a quello, graficamente, non si poteva togliere altro. Era un controsenso, in quel periodo in cui i teleschermi ridondavano di bellissime pubblicità colme di ricche scenografie e di personaggi piacevoli e ben disegnati".

Correva l'anno 1969 e Cavandoli provò a proporre "Mr Linea", come si chiamò all'inizio, a varie grandi agenzie pubblicitarie, ma invano. Infine, avvenne l'incontro con l'ingegner Emilio Lagostina, non a caso collezionista d'arte, che vide in quello scarabocchio delle enormi potenzialità e lo prese come testimonial delle sue pentole a pressione. A completare un'idea già di per sé rivoluzionaria, l'omino fu doppiato splendidamente da Giancarlo Bonomi, che lo dotò di una parlata dall'accento vagamente meneghino, incomprensibile ma efficacissima nel descrivere gli stati d'animo e quindi intesa dal pubblico di tutto il mondo. Infine, un orecchiabile jingle di Franco Godi, un ritmo jazz con vocalizzi che in coda si trasformava nel noto motivetto "La Titina", parola sostituita per l'occasione da "Lagostina". Fu un successo incredibile: nel giro di breve tempo la Linea diventò uno dei personaggi più amati di Carosello e Cavandoli, inizialmente unico realizzatore, si fece affiancare da due abili animatori modenesi, Gianfranco e Loretta Marchesi. Nel 1972 la Linea diede vita a una striscia a fumetti e debuttò su Sorry per poi passare al Giornalino, riscuotendo un riconoscimento internazionale, il premio al Festival di Annecy, cui seguì l'anno dopo quello al Festival di Zagabria. Nel frattempo si moltiplicavano le vignette per i giornali, i volumi, i poster, i calendari.

Nel 1977 Carosello chiuse i battenti e molti studi d'animazione ne seguirono la sorte. Non fu il caso di Cavandoli: la Linea era popolarissima, l'autore rimontò gli spot di Carosello ricavandone un centinaio di film brevi da tre minuti che riscossero grande successo in 40 paesi...tranne l'Italia!
Incredibilmente, la TV di stato chiuse le porte a una delle sue creature più celebri. Il motivo è già stato accennato: nell'immaginario collettivo il personaggio è immediatamente associato alla pentola, per cui trasmetterlo significherebbe fare pubblicità indiretta...Questa forma assurda di censura non ha mai colpito altri personaggi dei cartoni nati in pubblicità, come Calimero, o comunque ampiamente utilizzati da essa, come gli Antenati o Silvestro e Titì. Non ci risulta che abbia neppure colpito interpreti celebri, come Gino Bramieri o Mike Bongiorno, che lanciarono slogan diventati addirittura modi di dire, "E mo'...Moplen" e "Concludendo...Grappa Bocchino!", rispettivamente.
Cavandoli ne fu giustamente amareggiato, ma per fortuna continuò a mietere successi all'estero, realizzando 56 episodi per la Tv franco-tedesca e tre approcci ironici al mondo dell'eros, "Eroslinea", "Sexilinea" e "Pornolinea".

Cavandoli ha avuto una splendida carriera, universalmente è riconosciuto come uno dei più grandi umoristi e animatori del mondo e alla bella età di 84 anni ha ancora voglia di lavorare e divertirsi, anche se vorrebbe ritornare laddove la sua avventura ha avuto inizio, la RAI. Sarebbe veramente ora di togliere questo incredibile veto a una gloria internazionale del nostro paese e non si comprende davvero perché solo la Linea sia stata così duramente perseguitata solo per motivi pubblicitari, a meno che, come abbiamo adombrato all'inizio, in realtà non se ne tema il messaggio eversivo e dissacrante... (fonte: pagine70.com)

link: TV 5 (france), pagine70.com (italia), millennio tutto da ridere (italia).

Etichette: , , ,

2 Comments:

At 4:38 PM, Anonymous Anonimo said...

Questo post fa lo stesso effetto della tua collezione di pubblicità anni '80 su Topolino:

-Noooo, dai! Che figata! Me lo ricordo troppo che lo guardavo sempre in tv, "la linea"!! Mi piaceva un botto!!

Una reazione così, tipo... ;-)
Dovrebbero ricominciare a mandarlo in onda, cmq.
La Crì

 
At 4:44 PM, Anonymous Anonimo said...

grazie; rivivere anche per poco quel meraviglioso e spensierato passato non ha pari. Mike 70

 

Posta un commento

<< Home