sabato, luglio 15, 2006

Il Debito Pubblico


5 anni fa partecipai a una serie di incontri organizzati da non so chi al mio vecchio Liceo in cui si voleva parlare (e spiegare) del fatidico debito pubblico. Ora, come spesso mi capita, volli partecipare per saperne di più, fu molto interessante sentire di persona la storia, i giudizi e le proposte dei vari relatori partecipanti, ma soprattutto quel senso di rivolta che nasce ogni volta che si sente parlare di ingiustizie simili...per poi dimenticarsene nel giro di pochi giorni. Questa che segue è una serie di appunti presi il giorno 15 febbraio 2001 (era un giovedì sera), relatore Alberto Castagnola di Ired Nord.

"Alla fine il Giubileo 2000 non è servito a nulla per abolire il debito pubblico, è stata solo un’illusione. Il meccanismo è molto duro da smuovere, ma dopo molti incontri e iniziative si è ora pronti ad affrontare il problema.

Come funziona il meccanismo dell’indebitamento: storicamente è iniziato nel 1973, non è un sottosviluppo storico, anzi, è nato sotto i nostri occhi. Oggi, però, si parla anche di sottosviluppo del sottosviluppo(vedi Africa e America Latina).

L’anno di nascita è coinciso col periodo in cui c’è stato un impennamento del prezzo del petrolio (si parla di una crescita del prezzo pari a 4,5 volte in poco più di un paio di mesi)…c’è chi afferma che la causa sia da attribuire invece alla guerra del Kippur ma è da considerarsi una scusa, un alibi.

Gli stessi Stati Uniti permisero agli arabi di aumentare i prezzi del petrolio e il ricavato di questo introito spaventoso è stato in parte versato in banche estere e in parte investito.

In breve: più soldi nelle banche = più prestiti (in questo caso ai paesi bisognosi, come quelli africani per esempio); ora i punti sono due: i finanziamenti per tali paesi furono concessi a breve termine (in formule da 3/6/12 mesi anziché a 5/10 anni come normalmente succede per altri paesi) e i tassi d’interesse per i paesi sottosviluppati hanno abbondantemente superato il 20% (dal 24% al 27%, come succede dal ’77 per il Mozambico, paese senza bestiame). Questo trattamento riservato esclusivamente ai paesi sottosviluppati è da considerarsi fuorilegge, da usuraio.

Perciò, dato che i paesi non riuscivano a restituire i prestiti in tempo, ben presto questi “favori” non vennero più concessi.

Terzo problema: nel 1979 la banca centrale degli Stati Uniti decise che il valore del dollaro doveva essere tenuto alto, e questo è avvenuto per 7 anni. Questo fatto ha inciso maggiormente sulla situazione, ovvero: i prestiti sono venuti a costare ancora di più!!!

A soli 3-4 anni dall’inizio di questo processo vergognoso è iniziato l’accumulo di soldi da restituire.

Esempio: nel 1982 il Messico dichiara di non essere in grado di pagare il proprio debito, a seguito molti paesi hanno fatto lo stesso.(Nel caso del Messico gli USA si sono comportati nel modo seguente: io ti compro il petrolio e te lo pago subito così saldi il debito che hai con me, però mi fai lo sconto! fantastico…).

D’altro canto, questo è il comportamento dei paesi indebitati una volta ottenuti i prestiti:

  1. Circa il 30% dei prestiti sono stati concessi affinché andassero in armi, come successe per Argentina e Iraq e un po’ per tutta l’America Latina che contava 11 Governi militari ai tempi; ma le armi non danno alcun reddito…perciò vi fu uno sbilanciamento per tutti i prestiti, uno scossone all’equilibrio finanziario. Si può parlare, quindi, di un prestito condizionato.
  2. Una percentuale che va dal 25 al 30% dei prestiti è andata in tangenti: funzionari locali hanno preso una quota di questi prestiti (come dittatori, militari,ecc…) privando di denaro il proprio paese. Alcuni utilizzarono quei soldi per comprare ville in Costa Azzurra, altri li hanno depositati anonimamente in banche svizzere e sanmarinensi…
  3. Un’altra parte dei soldi (circa il 20%) è stata indirizzata a costruzioni pubbliche non funzionanti (caso della Diga), a strade non finite e altro. Questi casi, definiti “Cattedrali nel deserto”, non hanno apportato nessun contributo allo sviluppo.

Dunque, circa un 60-65% dei prestiti non aveva una logica economica adeguata.

Curiosamente nei primi anni ’80 (1983-84) c’è stata una pubblicità anti-cancellazione del debito pubblico…il risultato fu che si rischiò davvero per un breve periodo un collasso economico!

Come si comportarono le banche: esse cominciarono a mettere da parte profitti, somme in conto per “future perdite”…un progetto per non fallire, insomma…Queste banche americane furono, però, accusate di non pagare più alcuna imposta (tasse sui profitti), e così il problema del debito si è così spostato portando le banche ad escogitare un altro meccanismo (destinato al mercato secondario): le banche erano disposte a svendere o a scontare (perfino a cedere) i debiti dei paesi in difficoltà con grossi sconti mettendoli a disposizione di chi volesse investire. Di qui, le multinazionali si prendevano i titoli di credito corrispondente a un debito di un intero paese (per esempio il Brasile), andavano poi là dicendo: io ho 1 milione di dollari del tuo debito, te lo cancello se mi cedi tutti i diritti della tua compagnia telefonica nazionale (esempio). Questo è veramente successo in Argentina.

Grazie a questo procedimento sono state vendute in Africa 550 aziende, non ci si deve poi meravigliare se la privatizzazione dilaga!

Ma non c’erano solo le multinazionali disposti ad accettare questo patto con le banche! Anche i corrotti di cui si parlava prima compravano parte del debito del proprio paese e la utilizzavano per estorcere diritti e privilegi…

Nel 1986 nasce l’associazione per la cancellazione del debito su iniziativa della banca mondiale.

La proposta della banca mondiale riesce a coprire solo meno del 9% del debito (209 miliardi di dollari rispetto ai 2500 miliardi totali di 41 paesi, di cui 33 africani).

11 paesi possono affrontare quest’operazione, gli altri 30 sommano le percentuali tramite un “meccanismo del valore attuale”(?).

Il Mozambico dal 1990-91 è sospeso dal pagamento grazie all’accordo stipulato con i paesi uniti per la cancellazione (che si chiama Fondo Monetario Internazionale), ma anche dopo questo, dice di non essere in grado di indirizzare soldi alla pubblicità di lotta per la povertà (come aveva invece garantito all’accordo)…per questo ultimamente il Mozambico è affondato.

La situazione per l’Italia.

I debiti verso l’Italia sono stati spostati e vanno ora pagati alla SACE (Società Assicurazioni).

Il totale del debito da pagare all’Italia ammonta a 60 miliardi di lire, per ora ne sono stati pagati 8.

Anche in Italia i tassi d’interesse sono in aumento dal 1978-79.

Una soluzione possibile.

Circa vent’anni fa è stata “inventata” una tassa molto piccola (0,21% - 0,25%) chiamata Tobin Tax. Siccome tutti i movimenti finanziari non sono soggetti a tasse si è voluto indirizzare la TT proprio a queste operazioni. Purtroppo la Tobin Tax non è ancora stata accettata…(non si cambierebbe certo il sistema con questa piccola tassa ma sarebbe un passo avanti se venisse applicata).

La Tobin tax potrebbe diventare la base per la raccolta del fondo monetario mondiale destinato all’estinzione del debito.

Le condizioni necessarie per un recupero sostenibile da parte dei paesi in debito sarebbe “fuori mercato”, ovvero un tasso dell’1% per 30 anni…ecco perché la TT non viene ancora presa in considerazione.



Se volete saperne di più ecco la definizione dell'ormai incredibile Wikipedia: il debito pubblico

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1 Comments:

At 12:28 PM, Blogger Tafo said...

Non male, la tua analisi.
Descrivi piuttosto bene l'attività di strozzinaggio che gli statiuniti hanno protratto per decenni (e continuano, imperterriti...) a sfavore del sudamerica. È una doppia presa per il culo: io ti presto centomila reai, che non valgono una sega, e tu però li devi investire in imprese statunitensi e tu mi devi restituire centomila dollari che col cazzo che li trovi centomila dollari, con gli interessi. Così ti soggiogo come mi pare. Buahhahhaha.

Comunque hai tralasciato, secondo me, un punto fondamentale: dai primi anni '70 è stata abolita la convertibilità denaro/oro, con la conseguente disastrosa impennata dell'inflazione. Le banche nazionali possono produrre tutti i soldi che vogliono senza che questi posseggano un'effettiva corrispondenza di valore materiale.
Il denaro in circolazione oggi, materiale (banconote) e virtuale (depositi bancari e speculazioni di borsa, la stragrandissima parte) potrebbero comprare tutto il pianeta più e più volte.

In Banhofplatz 2, al FMI, se ne studiano una al giorno per evitare il collasso, ma più di tanto non dura...

Padone
millecentoquindi.splinder.com

 

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